Ikea, cassa integrazione per 104 lavoratori delle coop
08 Novembre 2012 08:30
AGGIORNAMENTO DELLE 18.00
L’incontro che i Cobas hanno avuto in Provincia con l’assessore Andrea Paparo non sembra aver portato grandi passi in avanti nella vertenza Ikea. Il nodo resta sempre lo stesso, ossia il reintegro dei 12 operai sospesi delle cooperative. Chi protesta la pone come unica condizione per cessare le ostilità, ma le coop non sembrano disposte a cedere. Un muro contro muro basato soprattutto su questioni di principio, per cui nessuno sembra voler fare passi indietro. “Siamo pronti a prendere un impegno scritto e garantire la regolare attività nel periodo pre-natalizio – ha spiegato Umberto Nicosia dei Cobas – ma non possiamo accettare che prosegua con la discriminazione di questi 12 lavoratori, che sono stati sospesi senza fondati motivi. Noi stiamo facendo la nostra parte per avviare un confronto costruttivo, vediamo se la controparte è disposta a fare lo stesso”. E come segno di buona volontà, domani mattina non dovrebbe essere attuato alcun blocco, come già avvenuto oggi.
AGGIORNAMENTO DELLE 12.15
Dopo la manifestazione di ieri che ha portato facchini, Cobas e partiti della sinistra sfilare per il centro storico, mattinata tranquilla ai cancelli dell’Ikea. Come promesso, gli operai in protesta hanno riproposto il picchetto dei cancelli, ma è stato presto rimosso e i bus con a bordo i lavoratori in servizio sono potuti entrare regolarmente. I Cobas oggi pomeriggio saranno impegnati in un incontro con l’assessore provinciale Andrea Paparo, ennesimo tentativo di riportare la vertenza in un alveo più tranquillo. Ma questa mattina si è giocata un’altra partita molto importante: cooperative e sindacati confederali si sono incontrati per definire la cassa integrazione straordinaria in deroga fino al 31 dicembre per 104 persone costrette a restare a casa a causa della volontà di Ikea di spostare altrove 10mila metri cubi di merci alla settimana. Una decisione che la multinazionale svedese ha preso a seguito dell’attività a singhiozzo nei magazzini piacentini per colpa dei picchetti.
NOTIZIA DELLE 8.30
I pullman con a bordo i lavoratori sono entrati all’alba nello stabilimento presidiato dalle forze dell’ordine. Questa mattina i Cobas non hanno bloccato i cancelli. Una decina di manifestanti si sono seduti nel prato con le sedie e hanno acceso un falò. In precedenza la polizia aveva fatto smontare il gazebo che i facchini avevano allestito nel prato. Al momento la situazione è tranquilla.
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