Vertenza Ikea, fumata nera. In arrivo le ispezioni della Dpl

12 Novembre 2012 11:57

AGGIORNAMENTO DELLE 16,30
Sono terminate le assemblee che Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto negli stabilimenti Ikea per informare il personale sulla imminente cassa integrazione straordinaria in deroga per 104 lavoratori, una decisione presa dalla cooperative dopo che la dirigenza aziendale ha dirottato altrove 10mila metri cubi di merci alla settimana a seguito dei picchetti ai cancelli. Antonio Colosimo (Fit-Cisl), Massimiliano Borotti (Uil) e Claudio Chiesa (Filt-Cgil) hanno spiegato tutti i dettagli al personale: “Il provvedimento riguarderà a rotazione tutti i 330 addetti – hanno chiarito – in modo che nessuno venga più penalizzato di altri. Ovviamente sperando che la situazione torni al più presto alla normalità e che quindi torni la piena operatività dei magazzini”.

AGGIORNAMENTO DELLE 12.20
Ikea è pronta a far ritornare a pieno regime l’attività negli stabilimenti di Piacenza. “Abbiamo fatto scattare il piano di emergenza previsto in situazioni eccezionali – ha detto Elisa Chioda, rappresentante della multinazionale svedese al confronto di questa mattina in Dpl – una soluzione per noi molto costosa che vorremmo abbandonare al più presto. Ma tutto dipende dalle garanzie che ci offrono i Cobas”. Il sindacato di base ha infatti detto di voler rinunciare ai blocchi nei prossimi giorni in attesa che si risolva la vertenza. Ikea ha dirottato altrove 10.000 metri cubi alla settimana, decisione che ha portato alla cassa integrazione per 104 lavoratori delle cooperative.

IL COMUNICATO DI CONSORZIO CGS E COOPERATIVE

AGGIORNAMENTO DELLE 12.00
Vertenza Ikea, fumata nera e ispettori pronti a intervenire per stabilire finalmente dove sta la verità. È questo l’esito dell’incontro avvenuto questa mattina alla Direzione provinciale del lavoro. Di fronte al direttore Alessandro Millo e ai suoi collaboratori, si sono confrontati i Cobas e i rappresentanti delle cooperative che operano all’interno dei magazzini della multinazionale svedese. Sindacato di base e operai in lotta hanno ribadito che, a lor avviso, ci sarebbe stata un’evidente discriminazione nella distribuzione delle ore di lavoro, che avrebbe colpito in maniera particolare i facchini aderenti ai Cobas. Le coop hanno respinto fermamente ogni addebito, ribattendo che la diminuzione delle ore lavorate è dovuta al calo delle commesse e che è stata “spalmata” su tutto il personale. Gli unici a stabilire l’esatta situazione saranno quindi gli ispettori della Dpl che si attiveranno immediatamente.

NOTIZIA DELLE 10.15
Aldo Milani e i delegati Cobas si stanno confrontando in questi minuti con i vertici della direzione provinciale del lavoro, che loro stessi hanno interpellato per denunciare i problemi contrattuali dei facchini. Sul tavolo quindi ci sono i motivi delle proteste delle ultime settimane. A breve aggiornamenti.

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