Trespidi:“L’accorpamento avrebbe portato a Piacenza i rifiuti di Parma”
13 Dicembre 2012 11:18
“Se il riordino delle province fosse andato in porto, Piacenza avrebbe dovuto smaltire nell’inceneritore di Borgoforte i rifiuti di Parma e avrebbe dovuto pagare il trasporto dell’immondizia che Parma smaltisce in Olanda”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia Massimo Trespidi in occasione della presentazione della relazione annuale di Arpa e la presentazione dell’attività 2013 dell’Agenzia regionale per l’ambiente.
Intanto la Regione Emilia Romagna ha presentato il report sui rifiuti. Cala la produzione dei rifiuti in Emilia-Romagna: del 3,5% nel 2011 e addirittura del 5% nel primo semestre del 2012. Un dato in controtendenza rispetto agli anni precedenti, da ricondurre in parte alla contrazione dei consumi legata alla crisi economica, ma anche a stili di vita più attenti e consapevoli. E’ quanto emerge dal Report Rifiuti 2012, realizzato da Regione Emilia-Romagna e Arpa presentato oggi a Bologna dall’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda. La percentuale di raccolta differenziata a Piacenza, come si evince dalla tabella allegata è del 55,4. Tutto ciò che non viene riciclato, nella nostra provincia viene bruciato dall’inceneritore. La produzione e gestione dei rifiuti urbani presenta differenze significative a livello territoriale. Per quanto riguarda la produzione, su un totale regionale di oltre 3.002.771 tonnellate, si va dalle 561.884 della provincia di Bologna alle 191.469 di quella di Piacenza, mentre per la raccolta differenziata le percentuali massime e minime sono comprese tra il 60,6% della provincia di Reggio Emilia e il 42,3% di quella di Bologna. Cresce il porta a porta. Nel 2011 questa modalità di raccolta differenziata si è attestata sul 14% contro l’11% del 2010, con risultati significativi in particolare nelle province di Parma, Piacenza e Rimini. La Regione sta lavorando, attraverso un articolato confronto con le Istituzioni, i gestori, le imprese di recupero, le associazioni che operano nel settore, alla definizione del primo Piano regionale per la gestione dei rifiuti che, a regime, dovrà prendere il posto degli attuali nove Piani provinciali.
Sul tema è intervenuto il consigliere provinciale di Italia dei Valori Luigi Gazzola che sulle dichiarazioni di Trespidi commenta: “Un pericolo invero improbabile perché, dopo il dissequestro del termovalorizzatore di Ugozzolo, Parma dovrebbe diventare autosufficiente nel giro di qualche settimana. Sempre nella giornata di oggi si è appreso che per quanto riguarda il territorio di Piacenza, a valle di una raccolta differenziata del 55,4% dei rifiuti, l’indifferenziato residuo è pari a 85.418 tonnellate e che tale quantità è avviata nella misura del 98% all’incenerimento mentre nulla viene conferito in discarica. Un dato che – in assenza di discariche – attesta la pressoché totale dipendenza del nostro territorio, quanto allo smaltimento della quota non recuperabile, dal termovalorizzatore di Borgoforte. Un impianto che, dopo anni di funzionamento, potrebbe denunciare qualche acciacco e richiedere consistenti investimenti per porvi rimedio ma soprattutto, come tutti gli impianti industriali, soggetto ad obsolescenza: all’inizio dell’attività garantiva una autonomia di smaltimento per il nostro territorio di circa venti anni. Bisogna augurarsi dunque che lo “sventato pericolo” non si risolva in una vittoria di Pirro. E di non dover, fra qualche anno, dover chiedere con il cappello in mano proprio all’inceneritore di Parma ospitalità per i nostri rifiuti”.
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