Nigeriane ridotte in schiavitù, imputati condannati in tribunale
28 Dicembre 2012 12:04
Una condanna a 15 e le altre a 12 anni di reclusione. La sentenza della Corte d’Assise nel processo per riduzione in schiavitù di una ragazza nigeriana supera la richiesta che aveva presentato il pubblico ministero Stefano Orsi lo scorso 17 dicembre, quando aveva chiesto 12 anni per tutti gli imputati. Si tratta di quattro donne africane, una delle quali, 26 anni, assolta oggi e di un piacentino 75enne, che aveva affittato l’appartamento alla ragazza nigeriana. Secondo l’accusa facevano tutti parte di un’organizzazione riconducibile alla mafia nigeriana che fa arrivare giovani in Italia costringendole a prostituirsi a forza di botte e minacce. I rinvii a giudizio sono il risultato di un’indagine della squadra mobile di Piacenza diretta da Stefano Vernelli compiuta due anni fa che aveva portato alla luce un giro di prostitute nigeriane nella nostra città e nel cremonese. La testimone aveva raccontato in aula di essere stata sfregiata al volto con un bastone spezzato perché “disobbediente”.
Soddisfatti per la sentenza il pm e l’avvocato di parte civile: “I reati erano gravissimi, giusta una pena severa” ci hanno detto, sottolineando il prezioso lavoro compiuto dalla mobile.
Ricorreranno in appello gli altri difensori.
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