Giro di boa per la missione dei pontieri
“piacentini” in Libano
07 Gennaio 2013 09:59
Basterebbero pochi passi a piedi per raggiungere Israele dal Libano. Un gesto semplicissimo che in questa zona è impossibile. Un passo sbagliato può portare alla morte. Il terreno che divide i due Stati è invaso dalle mine depositate dall’esercito israeliano negli anni settanta e ottanta, proprio per evitare ingressi clandestini di libanesi in Israele. Se tra un po’ di anni si potrà di nuovo camminare liberamente in quest’area, sarà anche grazie al lavoro degli uomini del secondo reggimento Genio Pontieri di Piacenza. Una missione di peacekeeping (mantenimento della pace) che, dall’ottobre 2012, per la prima volta vede impegnati i genieri “piacentini”, già operativi in Kosovo nel 2009 e in Afghanistan nel 2007, missione durante la quale morì in un attentato il maresciallo Daniele Paladini. A Sud del fiume Litani in Libano, il plotone del Genio Ponteri di Piacenza è guidato dal capitano Alessandro Zarzana ed è inquadrato nella Brigata aeromobile “Friuli”. Il principale impegno è legato allo sminamento del confine tra Libano e Israele e alla rimozione e bonifica di ordigni improvvisati. Oltre a questi incarichi particolarmente delicati, i “nostri” militari si occupano dell’attività tipiche dei genieri come la realizzazione di strade e strutture a servizio della base militare e della popolazione civile.
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