Atlantis, chiude a Sariano, ma investe 29 milioni nel Torinese

10 Gennaio 2013 04:55

AGGIORNAMENTO DELLE  19.43

La Azimut Benetti non molla e conferma la volontà di puntare sul “Made in Italy”, anche se lontano da Piacenza: il gruppo ha deciso di potenziare lo sviluppo torinese, stanziando ventinove milioni di euro per il sito di Avigliana, nel prossimo biennio. Lo stabilimento di Avigliana assorbirà la produzione di Sariano, con il segmento produttivo delle imbarcazioni fino a 75 piedi. L’accordo sindacale raggiunto a Piacenza sarà ratificato nei prossimi giorni al Ministero del lavoro. «Con la conclusione di questa importante fase – commenta Paolo Casani, amministratore delegato di Azimut – si sono poste ottime basi per rafforzare l’attuale solidità dell’azienda e creare presupposti concreti per lo sviluppo futuro, oltre a garantire la massima tutela possibile per i dipendenti che si troveranno in maggiore difficoltà nell’affrontare questo periodo». Il gruppo, in totale, conta circa duemila dipendenti.

 

AGGIORNAMENTO DELLE  10.38
“Emozionati ed esausti”: gli operai dell’Atlantis sono scesi dal tetto

Dopo quasi settanta ore trascorse su un tetto di lamiera, sono scesi questa mattina intorno alle 9 i sei operai dell’Atlantis. “Siamo emozionati ed esausti – ha dichiarato Maurizio Piazza appena sceso dall’edificio – ma eravamo pronti a resistere ancora per difendere i nostri diritti. Ce la caveremo con un po’ di raffreddore ma posso dire che stiamo bene. Sull’accordo? Oggi bisogna accontentarsi, è meglio l’uovo che la gallina. Adesso andiamo a casa a rilassarci un po’”. Tre giornate difficili, trascorse ai limiti: un tetto in pendenza, un po’ di legna per scaldarsi, poche coperte e qualcosa da mangiare che i colleghi sono riusciti a mandare sul tetto.

“Oggi è una bella giornata – ha dichiarato il sindacalista di Cgil Floriano Zorzella che ha seguito tutte le trattative – dopo aver raggiunto l’accordo alle 4 di questa notte, alle 5.30 siamo andati a parlare con i colleghi sul tetto e abbiamo comunicato quanto stabilito nella notte, poi l’assemblea dei lavoratori ha sottoscritto l’accordo all’unanimità. Ora aspettiamo la convocazione al Ministero del Lavoro e poi non possiamo far altro che sperare che qualcuno acquisti lo stabilimento di Sariano, qui ci sono professionalità importanti” ha concluso Zorzella.

“Il migliore risultato possibile a tutela dei lavoratori di Atlantis”. E’ il commento dell’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Andrea Paparo. “Il ruolo istituzionale-politico di mediazione messo in campo dalla Provincia – ha sottolineato Paparo – si è dimostrato fondamentale. Il rammarico c’è per la chiusura dell’attività. L’accordo prevede il pieno ricorso agli ammortizzatori sociali, con l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per 24 mesi, gli incentivi all’esodo per i dipendenti, alcune agevolazioni sui trasferimenti, azioni e progetti di formazione e di riqualificazione del personale e ricerca di eventuali nuovi investitori per una eventuale acquisizione del sito e per il mantenimento in efficienza dello stabilimento”.

Sull’accordo è intervenuta l’onorevole Paola De Micheli (Pd) che ha dichiarato: “L’accordo è stato raggiunto grazie al senso di responsabilità di tutti. Ora occorre uno sforzo comune per trovare una soluzione produttiva a Sariano”.

 

AGGIORNAMENTO DI GIOVEDI 10 GENNAIO – 9.48
Scesi qualche istante fa gli operai dal tetto dell’Atlantis

Gli operai dell’Atlantis sono scesi pochi minuti fa dal tetto dell’azienda dopo l’accordo raggiunto nella notte con i vertici.


AGGIORNAMENTO DI GIOVEDI 10 GENNAIO – 4.40
Atlantis, accordo raggiunto alle 4. Assemblea notturna a Sariano 

Assemblea sindacale notturna a Sariano di Gropparello. Non c’era tempo di aspettare, perché sei operai si trovano ancora al gelo sul tetto dell’Atlantis di Sariano di Gropparello. Appena sottoscritto il preaccordo nella sede della Provincia di via Mazzini, il sindacalista Floriano Zorzella, le rsu e il referente regionale di Filctem, Giordano Giovannini, sono corsi immediatamente in fabbrica per un’assemblea lampo con i sei “dissidenti” e coloro che, sui cancelli, sono rimasti tutta notte a sostenere i colleghi. Solo con l’approvazione dell’accordo, infatti, gli operai potrebbero scendere già in mattinata dal tetto.


AGGIORNAMENTO DI GIOVEDI 10 GENNAIO – 4.01

Atlantis, accordo raggiunto alle 4 del mattino. Tredici ore di trattativa

L’accordo tra i vertici aziendali e quelli sindacali di Atlantis è stato raggiunto alle 4 del mattino.
Dopo tredici ore di trattativa, l’assessore provinciale al lavoro, Andrea Paparo, ha dichiarato la “fumata bianca” sia sugli incentivi all’esodo che sugli ammortizzatori sociali previsti per sostenere i 180 lavoratori coinvolti. Alle 8,30, è prevista in fabbrica l’assemblea dei lavoratori che valuterà gli accordi raggiunti.

 

AGGIORNAMENTO DI MERCOLEDI9 GENNAIO – 23.45
Vertice Atlantis: ancora riunione in corso ad alta tensione

Nessuna fumata bianca. Non si è ancora conclusa la trattativa sul caso Atlantis, durata più di nove ore nel palazzo della Provincia di via Mazzini, con la mediazione tra le parti – sindacale e aziendale – dell’assessore provinciale al lavoro, Andrea Paparo. L’esito del vertice è rimasto sul filo del rasoio fino alla nottata, quindi, ma l’assessore ha annunciato che entrambe le parti non intendono lasciare il palazzo senza aver trovato un accordo convincente, soprattutto sugli incentivi per l’esodo dei lavoratori. Domani mattina, dalle 8.30, la proposta sarà discussa e valutata dai lavoratori a Sariano di Gropparello dove é prevista un’assemblea: i sei operai “barricati” sul tetto dello stabilimento non hanno nessuna intenzione di scendere e abbandonare la protesta intrapresa lunedí scorso finché non vedranno concretizzarsi tutte le rassicurazioni promesse. L’accordo sembra ancora in bilico e lontano dal trovare una quadra.

AGGIORNAMENTO DI MERCOLED I9 GENNAIO – 19.01
E’ bloccato sull’ammontare dell’incentivo all’esodo per coloro che accetteranno di trasferirsi ad Avigliana, nel Torinese, il confronto sul futuro dei dipendenti piacentini di Atlantis. I sindacati chiedono 15mila euro per ciascun lavoratore, l’azienda ne propone 6mila. Ma c’è anche un paradosso che sembra emergere. Anche lo stabilimento di Avigliana, infatti, pare fare i conti con la crisi. Nei giorni scorsi, infatti, è entrata in vigore la cassa integrazione straordinaria per 500 dipendenti sui 1.100 totali: restano ancora da definire, comunque, sia l’accordo sulla rotazione del personale sia la durata, che potrà arrivare anche a due anni. Chiuso invece il cantiere turco di Bursa.
AGGIORNAMENTO DI MERCOLEDI 9 GENNAIO – 17.02

 

Il confronto con il sindacato, nella sede della Provincia di via Mazzini, si è concluso alle 17. Ora è in corso ancora la trattativa tra Provincia e azienda, per arrivare a formulare la mediazione finale. “Abbiamo detto cosa pensiamo sulla situazione, sono stati fatti dei passi in avanti – ha detto il sindacalista Floriano Zorzella della Cgil -, aspettiamo di confrontarci ancora, è necessario fermarsi un attimo prima di arrivare all’accordo”. Ancora attesa, quindi, per l’esito finale. Ma la fumata bianca sembra lontana.

AGGIORNAMENTO DI MERCOLEDI 9 GENNAIO – 15.00
L’amministratore delegato del gruppo Azimut Benetti, Paolo Casani ha parlato pochi minuti fa alla stampa, in occasione dell’incontro in via Mazzini dove è in corso il tavolo delle trattative tra tutte le parti coinvolte nel caso Atlantis. ” Invito i lavoratori a scendere dal tetto, non condividiamo questo genere di protesta; la trattativa è ancora in corso e stiamo facendo tutto il possibile per trovare un accordo”, ha commentato l’amministratore delegato. Nella sede della Provincia di via Mazzini è arrivato anche l’assessore al lavoro Andrea Paparo: ” La situazione è molto delicata, speriamo che possano essere attivati tutti gli ammortizzatori sociali previsti, oltre alla cassa integrazione di 24 mesi e la successiva mobilità speriamo di poter garantire dei corsi di formazione che possano essere utili ai dipendenti per ricollocarsi nel mondo del lavoro” ha spiegato l’assessore.


AGGIORNAMENTO DI MERCOLEDI9 GENNAIO – 12.01
Mancano poche ore all’incontro in Provincia sul caso Atlantis, previsto per le 15 nel palazzo della Provincia di via Mazzini. “Sarà dura, ma faremo di tutto per trovare una mediazione – spiega l’assessore provinciale Andrea Paparo – Capisco la disperazione e la rabbia di chi teme di perdere il proprio posto di lavoro ma chiedo, per il loro stesso bene, di far tornare il tentativo di mediazione nelle sedi opportune. Partiremo da posizioni molto distanti e in un clima che è esasperato per un deterioramento dei rapporti tra le parti”. I sei operai sul tetto di Atlantis da lunedì alle 14 hanno trascorso la loro seconda notte di protesta al gelo, con temperature sotto allo zero. Instancabili, sui cancelli, anche i colleghi e le mogli dei “dissidenti”. Alcune di loro hanno implorato i mariti di scendere, ma invano. “Stiamo protestando per tutti i lavoratori onesti che perdono il posto di lavoro, non solo per noi, vogliamo che i nostri figli capiscano che non ci si deve arrendere alle ingiustizie” hanno detto i sei lavoratori. Impossibile, stanotte, dormire: il tetto è infatti in pendenza e molto scivoloso. Il caso è già diventato nazionale, sul posto tv e media da tutta Italia.


AGGIORNAMENTO DI MERCOLEDI 9 GENNAIO

In attesa del vertice previsto oggi pomeriggio in provincia i sei operai “barricati” sul tetto dell’azienda di Sariano di Gropparello hanno trascorso la notte al freddo proseguendo la loro protesta, sostenuta anche dai familiari, contro la chiusura dello stabilimento.


AGGIORNAMENTO DI MARTEDI 8 GENNAIO – 15.00
L’azienda ha comunicato l’intenzione di non rilasciare dichiarazioni nella giornata di oggi in attesa del vertice previsto domani in Provincia.


AGGIORNAMENTO DI MARTEDI 8 GENNAIO – 11.14

“Siamo su un tetto di lamiera molto scivoloso e fa molto freddo, forse fa più freddo di giorno che di notte” a parlare è Maurizio Piazza, 45 anni manutentore di Sariano di Gropparello, dipendente di Atlantis da 10 anni. “E’ un’azienda che ho visto crescere e mi spiace che finisca così – ci ha detto al telefono – ieri dopo l’assemblea abbiamo deciso di salire sul tetto, lo facciamo perchè vengano rispettati i nostri diritti e siamo pronti a rimanere qui finchè non avremo ottenuto ciò che ci spetta”. Con lui ci sono altri cinque operai di età compresa tra i 30 e i 45 anni.
Questo uno stralcio della lettera inviata dall’azienda ai lavoratori: «Contestiamo in modo deciso il fatto che la cassa integrazione sarà in ogni caso garantita. Non sarà così. L’azienda invita tutti i lavoratori a valutare con attenzione le conseguenze della decisione presa in assemblea, con il rifiuto a sottoscrivere il patto sociale proposto dall’azienda, e a rivalutare in tempi strettissimi, uno o due giorni, i termini della propria decisione – si legge nella lettera, datata 4 gennaio, che la direzione del gruppo Azimut Benetti ha inviato ai lavoratori della fabbrica -. Senza l’approvazione del piano sociale per il sito di Gropparello, non sarà possibile accedere alla cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione del gruppo, e verrà dato il via alla valutazione del trasferimento di tutti i lavoratori allo stabilimento di Avigliana. In tal caso, i lavoratori che non si presentassero nella nuova sede entro i cinque giorni successivi sarebbero considerati assenti ingiustificati e, quindi, potenzialmente licenziabili per giusta causa con la perdita di qualsiasi ammortizzatore sociale».


AGGIORNAMENTO DI MARTEDI 8 GENNAIO – 10.40
Atlantis, i familiari degli operai: “Pronti a salire sul tetto con loro”
“Ci hanno detto che sarebbero usciti per andare a giocare a calcetto, invece sono venuti qui a protestare”. A parlare sono le mogli degli operai dell’Atlantis che dal pomeriggio di ieri sono saliti sul tetto per rivendicare i propri diritti e richiamare l’attenzione sulla chiusura dello stabilimento nautico annunciata inizialmente per la fine dell’anno e successivamente per il 31 marzo. “Siamo pronti a salire sul tetto con loro” hanno aggiunto i familiari dei lavoratori che da ieri hanno proclamato lo sciopero generale. Il tetto dell’Atlantis è diventato il simbolo della protesta. Per difendersi dal freddo, i lavoratori hanno portato coperte e tende nelle quali hanno trovato riparo. I dirigenti che hanno raggiunto lo stabilimento sono stati accolti dai fischi. La situazione è monitorata dai carabinieri.


AGGIORNAMENTO DI MARTEDI 8 GENNAIO – 09.30

Atlantis, notte al gelo per i lavoratori in sciopero
Dalle 8.30 di questa mattina i lavoratori che hanno proclamato ieri lo sciopero generale sono in assemblea. All’esterno dell’edificio prosegue il presidio di protesta. Gli operai si sono alternati sul tetto dello stabilimento diventato il luogo simbolo della manifestazione. Hanno sfidato il gelo della notte per chiedere il rispetto dei propri diritti.


AGGIORNAMENTO DI LUNEDI 7 GENNAIO – 20.00

Nuovo incontro mercoledì in Provincia
E’ convocato per mercoledì 9 gennaio alle 15 nella sede della Provincia di Piacenza in via Mazzini l’esame congiunto della procedura Azimut-Benetti Spa relativamente allo stabilimento Atlantis di Sariano di Gropparello. Ad annunciare il nuovo incontro è stato questo pomeriggio l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Andrea Paparo, che, a fronte degli sviluppi delle ultime ore che coinvolgono in prima persona i dipendenti dello stabilimento piacentino, ha espresso “un urgente invito alla distensione al fine di arrivare il prima possibile ad un risultato concreto”. “Auspico – ha continuato l’assessore Paparo – che si trovi presto un accordo che preveda la maggior tutela possibile per i lavoratori. Per raggiungere questo obiettivo, a fronte di un costante impegno delle istituzioni, è necessario che tutti i soggetti coinvolti mantengano un atteggiamento corretto e disteso”.
Dopo il mancato accordo della fine di dicembre, tornano dunque a riunirsi intorno ad un tavolo – oltre all’Amministrazione provinciale – la Regione Emilia Romagna, il gruppo Azimut-Benetti Spa, Confindustria Piacenza, le organizzazioni sindacali (Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uilcem-Uil) e le Rsu aziendali. Il vertice costituirà l’occasione per discutere e valutare percorsi alternativi alla mobilità, come ad esempio, sulla base degli impegni sottoscritti al ministero dello Sviluppo economico, l’attivazione della cassa integrazione straordinaria di 24 mesi per riorganizzazione del Gruppo.


AGGIORNAMENTO DI LUNEDI 7 GENNAIO – 16.50
Mentre è in corso l’assemblea straordinaria delle Rsu per analizzare la situazione di Atlantis dopo il tavolo di questa mattina a Torino, all’azienda di Sariano prosegue la protesta dei lavoratori, in sciopero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.


LA NOTIZIA DI LUNEDI 7 GENNAIO – 14.30

Atlantis, i lavoratori occupano la fabbrica e salgono sul tetto
Da alcune ore i lavoratori dell’Atlantis di Sariano di Gropparello hanno occupato la fabbrica nautica e alcuni operai sono saliti sul tetto. Il motivo della protesta è legato al mancato accordo sulla cassa integrazione al tavolo di trattative che si è svolto questa mattina a Torino. Le Rsu hanno convocato un’assemblea straordinaria per il pomeriggio di oggi, nel frattempo è stato proclamato lo sciopero generale.

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