Tragedia Pendolino. Il procuratore: “Non fu colpa dei macchinisti”

12 Gennaio 2013 11:15

Sedici anni fa Piacenza veniva sconvolta dal deragliamento del Pendolino. “Le immagini di quella tragedia sono ancora vive, oggi sono qui per ricordare i ferrovieri morti sul campo. Non furono i macchinisti a provocare la sciagura”. Parole di Alberto Grassi, che sedici anni fa era procuratore della Repubblica di Piacenza. Fu lui ad occuparsi inizialmente della tragedia avvenuta a poche centinaia di metri dalla nostra stazione: il deragliamento del pendolino in cui persero la vita otto persone. Questa mattina alla stazione di Piacenza si svolge la tradizionale commemorazione organizzata dal dopolavoro ferroviario: in lacrime i parenti delle vittime, in particolare dei due macchinisti, che non riescono a darsi pace per la sentenza del 2001 che assolse i dirigenti delle Ferrovie. “La colpa fu data a chi non può ribattere” afferma commossa la madre di Pasquale Sorbo, scomparso a 47 anni. Al suo fianco il procuratore Grassi: “Io mi occupai di seguire le prime fasi dell’indagine, la sciagura poteva essere evitata se non si fosse modificato il precedente sistema di frenatura sulla curva in cui deragliò il pendolino. I macchinisti furono le vere vittime.”

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