Voto proibito agli Erasmus. Cento gli studenti piacentini all’estero
24 Gennaio 2013 11:18
Cento ragazzi iscritti all’università Cattolica di Piacenza in questo periodo sono all’estero nell’ambito del progetto Erasmus. Al momento, dalla sezione piacentina del politecnico di Milano non ci sono studenti che hanno scelto di frequentare il periodo di studi in un paese europeo. Dei cento iscritti alla Cattolica, diciotto sono i piacentini. Complessivamente gli studenti italiani in Erasmus son 25mila e se non torneranno in patria il 24 e il 25 febbraio, non potranno votare per le elezioni politiche. Il Consiglio dei ministri infatti, non è riuscito a trovare una soluzione per consentire agli studenti il voto dall’estero. I problemi, secondo il Governo, sono molteplici. “Anzitutto di tempo e di praticabilità – si evidenzia in una nota – e, soprattutto, di costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus, escludendo tutti gli altri soggetti che si trovano all’estero per ragioni di studio, ma senza una borsa Erasmus, come nuova categoria di elettori temporanei”. Gli studenti sono indignati. In tempi in cui soffia forte il vento dell’antipolitica, non hanno la possibilità di esprimere la propria preferenza. “E’ un grave atto politico – dichiara Luca Spadon, portavoce nazionale di Link – coordinamento universitario – è inaccettabile che il Governo, non solo non modifichi il decreto, ma che inoltre abbia deciso di non utilizzare i fondi che vengono regolarmente stanziati per consentire il voto dei cittadini residenti all’estero come quelli utilizzati per gli studenti fuorisede italiani, che godono di sconti per i trasporti all’interno del territorio nazionale, soluzione che avrebbe ovviato immediatamente alle difficoltà legislative; purtroppo questa decisione si configura come l’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni della nostra generazione”. Gli studenti sono pronti per la protesta.
Giulia Mazzara, studentessa piacentina che ha appena terminato l’Erasmus a Parigi, commenta così l’esclusione al voto di chi si trova all’estero per studiare: “L’affluenza alle urne é già bassa, questo limite non aiuta di certo. Votare é un diritto e bisognerebbe creare le condizioni per esercitarlo anche lontano da casa.”
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