Anziana uccisa, la figlia confessa. In lacrime davanti ai familiari

09 Febbraio 2013 14:29

“Apparentemente Maria Cristina Filippini ha mostrato un certo controllo davanti alle autorità, soprattutto se rapportato a quello che le stava accadendo, ma quando uscendo, ha incontrato le figlie e il marito c’è stato un momento emotivamente molto difficile”. A parlare è Luca Caputi, avvocato della Filippini, accusata di aver ucciso e rapinato la madre di 90 anni Anna Giuliana Boccenti. Caputi incontrerà la sua assistita per un primo colloquio lunedì o martedì prossimo. Secondo il legale della donna, Maria Cristina Filippini è riuscita a mantenere il controllo anche durante l’interrogatorio con i carabinieri ma alla vista dei familiari, dopo aver confessato l’omicidio, è scoppiata in lacrime. I dettagli delle indagini saranno forniti lunedì mattina dalla Procura; gli accertamenti degli inquirenti proseguono per capire se altre persone possano essere state coinvolte nel delitto di Castelsangiovanni.

LA COLLANA CHE HA INCASTRATO LA FIGLIA VENDUTA PER 280 EURO – Le finestre chiuse, nessuno risponde al campanello, c’è solamente il cane che fa la guardia dal balcone alla casa di via Bellini a Castelsangiovanni dove vive Maria Cristina Filippini assieme al marito e due delle tre figlie. E tutt’attorno la solita routine del sabato mattina dei Castellani che vanno alla posta. Per i vicini di casa la sorpresa è grande, nessuno si sarebbe immaginato che una donna gentile e cortese si potesse trasformare in una assassina: “Non abbiamo mai avuto screzi nè problemi, vivevano qui da tre anni e siamo sempre andati d’accordo”, raccontano i dirimpettai di pianerottolo.
A quanto pare, poche ore dopo aver ucciso la madre, Maria Cristina Filippini è andata a rivendere la catenina d’oro strappata dal suo collo a un compro oro all’inizio del paese. “Posso confermare che è stata qui – afferma Barbara Parmigiani, la responsabile del negozio – e che le abbiamo acquistato un oggetto, mi pare per circa 280 euro. Era già venuta da noi in passato, a volte abbiamo comprato gli oggetti che proponeva, altre no. Lunedì non sembrava agitata”. Il giorno dopo, martedì, in negozio andarono i carabinieri per controllare chi avesse portato preziosi da vendere, la collana che ha inchiodato la Filippini è stata sequestrata invece ieri.
Paradossalmente per molti è un sollievo la notizia dell’arresto della figlia di Anna Giuliana Boccenti: “Significa che non c’è in giro una pericolosa banda che assalta i pensionati – dice il sindaco di Castelsangiovanni, Carlo Capelli – anche se non dobbiamo abbassare la guardia comunque. Cercheremo di stare vicino alla famiglia che sta vivendo un doppio dramma”.
In paese non si parla d’altro. Ad esempio nei bar, dove il vizio del gioco della presunta assassina era risaputo: videopoker, ma anche e sopratutto lotto. Anche se alla base del delitto potrebbero celarsi non solo motivi di soldi, ma anche vecchi rancori familiari.

OMICIDIO BOCCENTI RISOLTO: LA FIGLIA HA CONFESSATO – È stato risolto nella notte il giallo di Castelsangiovanni: la figlia adottiva di Anna “Giuliana” Boccenti ha confessato di aver ucciso la madre novantenne soffocandola nel letto nelle ore tra domenica e lunedì scorsi. Maria Cristina Filippini (in foto), portata al comando dei carabinieri di Piacenza, è stata sottoposta a un lungo interrogatorio e alla fine è crollata. Fin dall’inizio gli inquirenti hanno sospettato che si trattasse di una questione di soldi: la figlia della vittima avrebbe avuto da anni problemi legati al videopoker e avrebbe perso la testa proprio per il bisogno di denaro. Subito dopo aver portato via dalla casa della madre uccisa una catena d’oro, sarebbe corsa a rivenderla in un negozio compro oro: è il dettaglio che l’ha incastrata, visto che i carabinieri hanno recuperato l’oggetto. La donna avrebbe finto una rapina, mettendo a soqquadro la casa. Arrestata, si trova richiusa al carcere delle Novate: le accuse a suo carico sono di omicidio pluriaggravato e rapina.
Maria Cristina Filippini, 49 anni, casalinga, era giunta nella casa di via Mameli attorno alle 11 di lunedì scorso assieme alle figlie e si era concessa alle interviste dei giornalisti, sostenendo di non sapere cosa fosse successo e ipotizzando che la madre potesse aver aperto la porta a uno sconosciuto, che poi le aveva fatto del male. Diversi indizi, però, avevano subito portato gli inquirenti sulle sue tracce. L’indagine è coordinata da pubblico ministero Emilio Pisante e condotta dal capitano Rocco Papaleo.

L’intervista a Maria Cristina Filippini il giorno dell’omicidio:

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