I profughi del Ferrhotel: “Dateci più tempo per trovare una collocazione”
09 Marzo 2013 15:06
Sono passati nove giorni da quando il permesso di rimanere in Italia con vitto e alloggio gratuiti è terminato lasciando i profughi del nord Africa al loro destino. Quasi tutti hanno ricevuto materialmente il contributo statale di 500 euro e il 60% degli ospiti del Ferrhotel di Piacenza se ne è andato. Una trentina di ragazzi invece, oggi è a colloquio con il responsabile della struttura e con i vertici dell’associazione Via Roma città aperta che da mesi si fa portavoce delle loro istanze. La struttura aveva offerto riparo fino a lunedi 11 marzo per consentire ai ragazzi di trovare una sistemazione. Diversi non sono riusciti in questo intento e chiedono un margine di tempo superiore per poter cercare in città una nuova collocazione. Mercoledì scorso l’associazione aveva inviato una lettera al vice prefetto di Piacenza nella quale chiedeva un incontro con le autorità per discutere della difficile situazione dei profughi e offriva la propria collaborazione ad un eventuale “tavolo dei lavori”. Bernardo Carli, membro dell’associazione via Roma città aperta, oggi pomeriggio ha spedito un sms al sindaco della città, Paolo Dosi, per invitarlo a prendersi carico della problematica. “Il comune di Piacenza è sempre scappato di fronte alla questione dei profughi, per pigrizia e paura” ha aggiunto Fulvio Poggi, ex funzionario comunale e socio della cooperativa La Bossina. Il contratto di gestione del Ferrhotel, attualmente diretto da Carlo Loranzi, scadrà a fine mese: “Siamo disposti a dare maggior tempo ai ragazzi ma dopo il 31 marzo sarà impossibile offrire loro disponibilità perché dovremo sgomberare” ha commentato Loranzi.
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