Anziana perde un occhio, dà la colpa ai piccioni e denuncia l’Acer
20 Marzo 2013 07:00
Un’anziana piacentina ha querelato l’Acer perché, a suo dire, il guano dei piccioni accumulato su balconi dell’edificio dove viveva le ha provocato un’infezione batterica ad un occhio che ha dovuto essere asportato. Un occhio che era già cieco in seguito ad una malattia. Il fatto è di sei anni fa e successivamente l’anziana è deceduta per cause diverse da quelle lamentate nella querela, ma la denuncia è andata comunque avanti. Per questa vicenda è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni lievi F.A. ex presidente di Acer Piacenza. La vicenda giudiziaria risale a sei anni fa e nei giorni scorsi è approdata davanti al giudice di Pace Riccardo Lignola. Pubblico ministero era Arturo Iacovacci. L’ex presidente è difeso dall’avvocato Paolo Colagrande. L’anziana che, secondo quanto si è appreso aveva già problemi di salute, aveva contratto un’infezione ad un occhio da cui aveva perso la vista in passato. Infezione che l’aveva portata al ricovero in ospedale. I medici dopo attente valutazioni avevano deciso l’asportazione dell’occhio per evitare l’estendersi dell’infezione dovuta ad un batterio. Batterio di cui era stata scoperta l’origine dai medici del reparto di microbiologia. L’anziana, una volta dimessa dall’ospedale, aveva presentato una querela. Aveva spiegato che quel batterio era contenuto nel guano dei piccioni. Piccioni che, sempre a suo dire, avrebbero infestato alcuni balconi di appartamenti nell’edificio di proprietà dell’Acer dove abitava. Proprio il guano secco portato dal vento, sempre secondo la denuncia della donna, l’avrebbe portata al contatto che avrebbe provocato l’infezione. Secondo quanto si è appreso, l’inquilina avrebbe in più occasioni sollecitato Acer perché eseguisse la pulizia del guano. Non risulta comunque che i suoi familiari si siano costituiti parte civile nel processo. La difesa ha fatto eseguire perizie mediche e batteriologiche e sostiene in sostanza che la querela dell’anziana sia infondata in quanto il batterio che è stato isolato nell’occhio della donna è diverso da quelli presenti nel guano dei piccioni e che non c’è dunque nessuna correlazione con l’infezione contratta dall’anziana.
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