Maltempo: Rondanera senz’acqua, strada chiusa a Muradolo. Colture a rischio
20 Aprile 2013 18:20
E’ stata aperta alle 19.40 la provinciale che da Piacenza porta a Cremona. Rimane invece chiusa la provinciale che da Caorso porta a Ponte Riglio, dopo l’esondazione del canale di Muradolo.
Tutto in attesa, tutto appeso a un filo. La pioggia non si ferma, la protezione civile regionale ha diramato una nuova allerta: stato di attenzione, la terza nel giro di un mese, un’allerta che questa volta durerà almeno fino a venerdì. I sindaci non abbassano il livello di guardia, chiedono l’istituzione di un’Agenzia unica per il dissesto del territorio, stanchi di inseguire l’emergenza al primo acquazzone primaverile. Le risorse – questo lo si era capito già nel 2009, quando i fondi promessi per fronteggiare il dissesto idrogeologico sono arrivati solo in parte, a distanza di ormai quattro anni – non ci sono, il ministro all’ambiente Corrado Clini ha dato il suo ok allo sforamento eccezionale del patto di stabilità che vincola solo per l’ente Provincia oltre sette milioni di euro, ma il ministero dell’economia non si è ancora pronunciato. E intanto la conta dei danni cresce. A causa del maltempo, i vigili del fuoco sono stati impegnati in 12 interventi nel pomeriggio, diverse le cantine allagate.
IN CITTA’ CADUTI 62 MILLIMETRI DI ACQUA – “Il valore è piuttosto elevato, inserito nella classe più alta – commenta Matteo Cerini dell’Osservatorio Alberoni -, in due ore sono caduti addirittura 25 millimetri in un colpo solo: di solito, questo quantitativo di acqua cade in quindici ore. Le temperature si sono abbassate di colpo di dieci gradi”.
CHIUSA LA STRADA PROVINCIALE PER MURADOLO – La strada provinciale che collega la frazione di Muradolo a Caorso è stata temporaneamente chiusa dopo che un canale è straripato, invadendo la carreggiata. “Sono operative al momento cinque squadre con le motopompe, si stanno posizionando in questo momento – commenta Leonardo Dentoni della protezione civile -, stiamo tentando di non fare entrare l’acqua nelle case, questo è il nostro obiettivo. Il problema è che manca del tutto il deflusso dei canali, stiamo cercando di capire come intervenire, non sappiamo dire quando sarà possibile garantire la ripresa della viabilità”. “Non abbiamo ancora compreso il motivo dell’esondazione del canale a Muradolo, possiamo dire che si è creata una pericolosa sacca d’acqua di fianco alla provinciale – commenta il sindaco di Caorso, Fabio Callori -: abbiamo necessariamente dovuto chiudere la strada e il traffico è stato deviato a Chiavenna Landi e a Fossadello. Abbiamo preso subito contatto con la Prefettura, con i vigili del fuoco e la protezione civile, siamo tutti all’opera. La mia preoccupazione è forte, non sappiamo se smetterà di piovere, il canale non era mai esondato in quel punto. Le case non sono allagate, al momento, stiamo facendo di tutto per impedire che l’acqua arrivi fino nelle abitazioni”.
OPERE DI BONIFICA – “Le intense precipitazioni piovose della giornata di ieri, non sono state in alcun modo assorbite dai terreni della nostra provincia in quanto già saturi di acqua dalle piogge delle settimane scorse e dalle abbondanti nevicate invernali”. Così il Consorzio di Bonifica sottolinea come le opere di bonifica siano sempre più messe “sotto stress” da una forte trasformazione del territorio “dovuta alla impermeabilizzazione dei suoli per lo sviluppo delle aree adibite a civili abitazioni e a insediamenti artigianali e industriali”. In pochissime ore l’impianto idrovoro dell’Armalunga ha evacuato 230 mila metri cubi di acqua piovana proveniente dalla zona urbana di Mortizza e dalla campagna limitrofa. Anche l’impianto idrovoro della Finarda risulta essere in allerta.
SENZ’ACQUA – A Rondanera di Travo, i cittadini sono rimasti ancora una volta senz’acqua, perchè una frana ha strozzato i canali e le acque di sorgente, creando un lago che ora minaccia il centro abitato. “La frana continua a scendere – commenta un residente, Gabriele Araldi -, creando evidenti problemi al tubo del nostro acquedotto; la potenza dell’acqua, dall’alto, potrebbe irrompere a valle insieme alla frana. Gli abitanti hanno sistemato il tubo dell’acquedotto, ma la preoccupazione cresce ancora”.
A RISCHIO MAIS E POMODORO – Troppa acqua fa male anche alle colture principali del Piacentino, mais e pomodoro, l’oro rosso del nostro territorio. “La situazione è drammatica – commenta Luigi Bisi, presidente di Coldiretti Piacenza -, siamo in evidente ritardo nella semina, siamo molto preoccupati. Avevamo recuperato un po’ nelle ultime giornate di sole, ora siamo al punto di partenza”.
SOCCORSI – Uno degli ultimi allarmi lanciati dai sindaci riguarda l’impossibilità dei soccorsi di raggiungere le frazioni dove la strada è stata compromessa. “Un’ambulanza non potrà mai più passare a Ebbio, da soli non possiamo intervenire, manca un coordinamento” segnala il sindaco di Bettola, Sandro Busca. “Qui non esiste colore politico, come sindaci siamo tutti in braghe di tela, sulla stessa barca, navighiamo insieme” aggiunge il sindaco di Castellarquato, Ivano Rocchetta.
IL BILANCIO – Attualmente sono 189 le segnalazioni arrivate da Piacenza in Regione sui fenomeni di dissesto idrogeologico e di criticità idraulica. Solo due giorni fa, erano sette di meno. Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, al seguito di alcuni sopralluoghi in Emilia-Romagna, ha parlato di un “territorio fortemente malato”, mentre si resta in attesa di risposte concrete.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE