Po oltre i 6 metri. Campi allagati a Calendasco, idrovore in allerta
18 Maggio 2013 17:40
L’impianto idrovoro della Finarda gestito dal Consorzio di bonifica è in allerta. Sono state chiuse le paratoie per impedire al fiume di invadere la città di Piacenza e l’impianto è pronto per affrontare una nottata in cui sono previste intense piogge; le acque meteoriche provenienti dalla città verranno immesse nel fiume Po, seppur in piena, preservando da allagamenti la città di Piacenza. Anche l’impianto idrovoro dell’Armalunga (Piacenza) e tutti gli impianti idrovori sparsi sul territorio provinciale sono in azione e cercano di allontanare l’acqua piovana dalle abitazioni e dai campi coltivati, immettendo ingenti quantitativi di acqua nel fiume Po, seppur in piena.
L’agricoltura lamenta da circa tre settimane una situazione di grande difficoltà per il maltempo e oggi si verifica un ulteriore peggioramento. Molti prati sono allettati per l’abbondanza di acqua. Tutto ciò genera un danno pesante al settore primario, che si va ad aggiungere alle attuali difficoltà.
LE PREVISIONI – Inizio anno piovoso da record: i primi sei mesi, al momento, sono stati caratterizzati da precipitazioni abbondanti, considerando i dati dal 1802 ad oggi, il 2013 è al secondo posto. Le piogge si ripresenteranno questa notte, lasceranno una tregua ai piacentini da domattina per riprendere lunedì. Nuova sosta da martedì a giovedì dopodiché ancora maltempo.
NOTIZIA DELLE 7 – La piena del Po è arrivata all’alba e l’acqua è uscita dagli argini in diverse zone del Piacentino. L’area più critica è quella di Calendasco dove diversi campi sono stati allagati ed è già la seconda volta nell’arco di poche settimane. Il livello del fiume ha raggiunto oltre sei metri anche a Piacenza dove è esondato invadendo via Nino Bixio che insieme a via del Pontiere era stata chiusa nella notte dalla polizia Municipale su indicazione delle autorità competenti che stanno sorvegliando il grande fiume. Le previsioni meteo sono ancora variabili e non si escludono nuove piogge anche in giornata. Coldiretti lancia l’allarme: “L’acqua ha invaso le campagne con i terreni coltivati a grano che rischia di morire per soffocamento, mentre marcisce il fieno per l’alimentazione degli animali e non è possibile piantare il pomodoro. La situazione – conclude Coldiretti – è difficile in tutte le aziende dell’area, dove a causa della piena del Po i campi non riescono ad assorbire l’acqua in eccesso”.
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