Maltempo: agricoltori in ginocchio. Neve in provincia

24 Maggio 2013 07:23

Super lavoro dei vigili del fuoco a causa del maltempo tornato a colpire il nostro territorio. Molte le segnalazioni per allagamenti e danni causati dalle precipitazioni e dal vento. L’intervento più significativo è avvenuto nelle prime ore di questa mattina nei pressi della stazione di Fiorenzuola: si tratta del cedimento di una grossa pianta di tiglio, che si è abbattuta su un’auto parcheggiata, una Clio. I vigili del fuoco hanno liberato la sede stradale e la vettura, pesantemente danneggiata.

Intanto, come preannunciato, è arrivata la neve in alta Valnure e alta Valtrebbia. Alcune frazioni come Peli di Coli o il territorio del comune di Zerba si sono svegliate imbiancate. Un risveglio tipicamente invernale, alle porte di giugno. E’ stata quindi prorogata fino a lunedì l’allerta della protezione civile dell’Emilia-Romagna per criticità idrogeologica non solo nella fascia appenninica ma anche nella zona collinare di Parma e Piacenza. Questo in relazione alle piogge cumulate nei mesi invernali – spiega il bollettino – al grado di saturazione dei terreni, alle criticità in atto e considerato il perdurare dell’instabilità. Le temperature hanno raggiunto il record di sette gradi in molte zone collinari.

In città invece è la pioggia a non dare tregua, nella notte si sono accumulati 45 millimetri di acqua a causa di due violenti temporali. Per il momento il Po resta sorvegliato speciale. Il livello si è fermato a 3 metri e 79 centimetri ben al di sotto dei valori di guardia che scattano dopo i 5 metri. Massimo Valente di Aipo assicura che la situazione è sotto controllo e costantemente monitorata. “Il peggio potrebbe arrivare nei prossimi giorni – ha sottolineato Valente – perché le piogge saranno continue per tutto il weekend”. Tutta colpa di “Ginevra” un ciclone di aria fredda proveniente dal Nord Europa che sta investendo l’Italia portando piogge, grandinate e neve sopra gli 800 metri.

DANNI INGENTI ALL’AGRICOLTURA – Le conseguenze si fanno sentire e sono pesanti: secondo Confagricoltura è a rischio il 50% delle produzioni. La primavera impazzita ha rovinato il lavoro di un anno degli agricoltori e degli allevatori piacentini. La Coldiretti ha avviato un monitoraggio per chiedere la dichiarazione dello stato di calamità naturale per territori più colpiti. La campagna è sott’acqua, non c’è raccolto che non sia compromesso: dal pomodoro – che impegna il 60 per cento delle aziende agricole – alle patate alla frutta, fino al mais fino e al fieno che rimane a marcire nei campi con gravi problemi per l’alimentazione degli animali. “La situazione peggiora di ora in ora – segnala Filippo Arata di Ainpo -. Siamo riusciti a malapena a trapiantare il 50 per cento delle piantine di pomodoro, e quelle che erano già state piantate sono sotto all’acqua da un mese: questo significa che il quantitativo sarà ulteriormente ridotto”. Confagricoltura aveva stimato circa cento milioni di euro di danni. “La situazione è molto preoccupante, non riusciamo a entrare nei campi, le basse temperature inaspettate stanno bloccando le coltivazioni. Le perdite sono superiori al 30 per cento”. E gli agricoltori, oltre all’ondata di maltempo inaspettata, puntano il dito anche contro la cementificazione del suolo agricolo: a Piacenza, in cinque anni, il 6,4 per cento del territorio è stato “conquistato” da infrastrutture, palazzi e capannoni industriali, perdendo 1600 ettari di terreni agricoli, mentre ogni giorno viene sottratta altra terra a livello nazionale per un equivalente di circa 400 campi da calci. Terra che non è più in grado di assorbire acqua. Mentre gli agricoltori restano in ginocchio.

Matteo Cerini dell‘Osservatorio Meteo del Collegio Alberoni assicura che oggi pomeriggio ci sarà un miglioramento ma domani sono previste piogge incessanti dalle 10 del mattino alle 18. Anche domenica il tempo sarà bizzarro con addensamenti nuvolosi alternati a schiarite. Lunedì torna invece il bel tempo ma non ci si può illudere perché anche le prime due settimane di giugno saranno instabili e l’estate sembra sempre più lontana.

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