“Voglio rimanere in carcere perché ho sbagliato”. Parla l’assassino di Angelica
27 Maggio 2013 11:17
“Ho sbagliato e voglio rimanere in carcere”. A parlare è Maurizio Ciceri, 49 anni, operaio di Guardamiglio che venerdì scorso ha ucciso a coltellate la sua ex convivente Angelica Timis, 35 anni, di origini romene. L’altro pomeriggio davanti al Gip del tribunale di Lodi, Alessandra del Corvo, Ciceri ha parlato per quindici minuti. Ad assisterlo c’era il suo avvocato Paolo Aliprandi, del foro di Lodi. L’operaio ha spiegato di non aver retto la fine della relazione con l’ex compagna, aggravata dalla precaria situazione economica e lavorativa. L’azienda per cui lavorava infatti aveva deciso di chiudere. E proprio venerdì pomeriggio i colleghi di Ciceri stavano incontrando l’avvocato quando hanno appreso che lui aveva assassinato l’ex compagna nei giardini di via Paolo VI a Guardamiglio. Davanti al giudice ha raccontato di aver preso dalla sua casa un coltello da cucina (con un lama di 15 centimetri) e di aver atteso il passaggio della ex convivente che stava andando a lavorare come domestica in un’abitazione. Già lo scorso ottobre Ciceri aveva picchiato Angelica perché non sopportava l’interruzione della loro storia. Lei all’inizio lo aveva denunciato ma poi aveva cambiato idea. L’uomo resta in carcere a Lodi. L’accusa è di omicidio volontario.
Intanto Emilia, l’amica del cuore di Angelica, ha raccontato che la vittima le diceva di stare tranquilla perché non si sarebbe fatta prendere da Ciceri. Ma purtroppo le cose sono andate diversamente. Domani sera alle 20.30 il sindaco di Guardamiglio Maria Grazia Tondini ha indetto una fiaccolata per ricordare Angelica.
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