Addio a Ferdinando Arisi, storico critico d’arte. Aveva 92 anni
18 Giugno 2013 16:45
Se ne è andato all’età di 92 anni, Ferdinando Arisi, uno dei più noti esperti di arte a Piacenza. Non usava il computer perché gli bastava guardare un quadro e lo fotografava nella mente. In molti invidiavano al professor Arisi la memoria infallibile. Nato nel 1920 a San Polo era orgoglioso di essere figlio dell’ortolano del paese. Ha studiato in seminario e quando ha scoperto la passione per l’arte l’ha coltivata non smettendo mai di ricercare e studiare. E’ stato docente all’università Cattolica di Brescia e all’istituto d’arte Gazzola di Piacenza. Per anni è stato direttore della galleria d’arte Ricci Oddi. Si è spento oggi all’età di 92 anni alla casa di cura Piacenza, lascia la moglie e due figlie.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda per la competenza, la caparbietà e il profondo senso dell’amicizia. “E’ stato il nostro principale storico dell’arte – ricorda l’amico Fausto Fiorentini -; se abbiamo cataloghi della Ricci Oddi, del Museo civico e dell’Alberoni lo si deve a lui”.
I funerali si svolgeranno giovedi alle 9.30 in San Giovanni in Canale.
Il presidente della Provincia Massimo Trespidi e il vicepresidente e assessore alla Cultura Maurizio Parma – a nome dell’intera Amministrazione provinciale, della giunta e del consiglio – esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Ferdinando Arisi. “La nostra città e la nostra provincia – ricordano Trespidi e Parma – perdono un vero punto di riferimento all’interno del panorama culturale locale oltre che una persona di altissimo valore, che ha saputo scrivere e trasmettere tanto alle nuove generazioni quanto all’intera comunità importantissime pagine di storia dell’arte”.
Particolarmente colpito per la scomparsa del professor Ferdinando Arisi, il sindaco Paolo Dosi: “E’ stato uno dei più grandi studiosi dell’arte piacentina – commenta il primo cittadino – di lui ricordo l’impegno e la preparazione, sia per quanto riguarda la catalogazione delle opere di Palazzo Farnese, di cui scrisse il primo catalogo nel 1960, ma anche per l’attenzione che ha sempre avuto verso la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, che ha retto per lunghi anni con competenza e dedizione. Arisi rimarrà nel cuore dei piacentini e nella storia della città. Uomo colto ma disponibile con tutti, ha saputo farsi voler bene e superare i momenti difficili. Anche a nome del Consiglio comunale esprimo tutto il mio cordoglio”. Prosegue Tiziana Albasi, assessore alla Cultura: “Con il suo prezioso lavoro critico e la sua competenza, il professor Arisi ha contribuito ad arricchire la cultura e l’arte piacentina. Il catalogo della Ricci Oddi è un esempio di partnership pubblico-privato realizzato in anni lontani, grazie anche alla sensibilità dell’Rdb. Non solo, la sua preparazione racchiude gran parte dell’arte del Novecento, di cui Arisi è stato interprete e protagonista”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà