Ferrhotel sgomberato, i profughi dormono all’ex Quartiere 2

01 Luglio 2013 10:45


Per qualche ora si sono accampati con tanto di tende sotto il municipio, ma attorno alle 22.30 i profughi sgomberati dal Ferrhotel hanno accettato di passare la notte nei locali della ex Circoscrizione 2, in via XXVI Maggio, dove sono stati trasferiti sotto il controllo della polizia municipale. “Ma domani torneremo in Comune per chiedere un nuovo posto in cui poterci sistemare”, hanno commentato.

I PROFUGHI IN COMUNE: “DORMIREMO SOTTO I PORTICI” – La protesta dei profughi è arrivata in consiglio comunale: gli stranieri, sgomberati dal Ferrhotel, sono arrivati in consiglio comunale per chiedere all’amministrazione di farsi carico della situazione. Portavoce delle richieste degli extracomunitari è stato Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza), assecondato poi da Andrea Tagliaferri (Piacentini per Dosi).
Ha risposto il sindaco Paolo Dosi: “A due anni e mezzo dall’inizio dell’emergenza dieci sono ancora qui, cinque dei quali possono essere inseriti nella rete Sprar per trovare rifugio ai profughi nella nostra città. Ne resterebbero esclusi 5, a cui si sono aggiunti coloro che sono andati a vivere al Ferrhotel pur non essendo profughi. La situazione è drammatica, fortunatamente a Piacenza abbiamo il rifugio Segadelli e quello della Caritas, più altre strutture di associazioni con cui noi collaboriamo. Noi non possiamo rispondere a tutte le necessità, non ne abbiamo le forze e le risorse. Paradossalmente non hanno problemi i Comuni che hanno detto no all’accoglienza”.

Gli stranieri si sono accampati sotto i portici di Palazzo Mercanti e minacciando di dormire lì se non sarà data loro una nuova sistemazione.

LA POLIZIA SGOMBERA IL FERRHOTEL, VENTI PROFUGHI : “SIAMO IN MEZZO ALLA STRADA” – E’ iniziato questa mattina attorno alle 11 lo sgombero del Ferrhotel della stazione, occupato da ormai 4 mesi da circa 20 profughi che non se ne erano voluti andare dopo la fine dell’emergenza legata al loro arrivo a Piacenza nel 2010, in fuga delle rivoluzioni del Nord Africa. Sul posto polizia, carabinieri e polizia municipale. Si è vissuto qualche momento di tensione con gli stranieri, che sostengono di non avere un posto dove andare e di essere senza la possibilità di mantenersi.
In totale ne erano giunti nella nostra provincia oltre 100, dislocati in varie strutture del territorio, ma quasi tutti avevano deciso di prendere l’incentivo da 500 euro offerto dal governo per lasciare i centri di accoglienza, andando in altre città, tornando nei Paesi di origine o affittando un appartamento a Piacenza.

Una ventina di irriducibili, senza soldi nè lavoro, aveva però voluto restare al Ferrhotel, occupando di fatto abusivamente le stanze e vivendo senza luce nè gas, con la sola acqua fredda. La società proprietaria dell’immobile ha più volte chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per liberare i locali, in cui per molte settimane hanno trovato un tetto per dormire non solo i profughi, ma anche altre persone, italiane e straniere, presenti in città senza un posto dove andare.

Stamattina è scattato l’intervento di sgombero, deciso alcuni giorni fa in prefettura dal comitato per l’ordine e la sicurezza per ragioni di sicurezza: Asl e vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile la struttura. I profughi godono ancora di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma pare siano state trovate anche altre persone che nulla c’entravano con l’emergenza umanitaria: si tratta in ogni caso di immigrati regolari, non è chiaro se saranno denunciati per l’occupazione abusiva. La porta sarà blindata per rendere impossibile nuovi accessi.

All’interno delle stanze ormai abbandonate si trova di tutto: biciclette smontate, due camere piene di scarpe, poi televisori, caschi da moto, abbigliamento e altri oggetti. Forse il guardaroba comune da cui tutti gli ospiti attingevano.

Una volta identificati, i profughi hanno sfogato la loro rabbia: “Ci sbattono fuori, senza soldi, né lavoro, né un posto dove andare: stanotte dormiremo qui, per strada, e se ci cacceranno andremo sotto il Comune. Da mesi chiediamo aiuto e nessuno ce lo ha mai dato. Ferrhotel insicuro? Sempre meglio lì che in mezzo alla strada”.

Il consigliere comunale della Sinistra per Piacenza e rappresentante del Nap Carlo Pallavicini ha aperto la porta della sede di Rifondazione comunista ai profughi: “Se in queste ore non sarà trovata una soluzione, li ospiteremo qui per la notte”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale della Lega Nord a Piacenza Massimo Polledri: “Le dimostrazioni di affetto, di calore, di umanità, sono sempre ben accette. Tuttavia nel caso dei profughi sgomberati dal Ferrhotel ed accolti da Rifondazione comunista, il consigliere Pallavicini e compagni dovrebbero comunicare come intendono andare avanti dopo lo spot di cui si sono resi protagonisti, visto che anche i clandestini sono soliti mangiare almeno un paio di volte al giorno per diversi anni”. “In effetti – prosegue Polledri – la condizione di clandestino permane anche nella sede di Rifondazione comunista, per cui dopo lo sgombero del Ferrhotel bisognerebbe procedere all’identificazione di questi profughi e valutare eventuali provvedimenti di espulsione»

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