Rincari dei bus, genitori in rivolta. Gallini: “Faremo il possibile per evitare l’aumento”
15 Luglio 2013 15:43
Rappresentanti degli studenti e dei genitori hanno protestato in Provincia per chiedere che non sia applicato il rincaro del trenta per cento sugli abbonamenti dei bus studenti. “E’ inammissibile che le famiglie del nostro territorio si trovino a pagare il trenta per cento in più sull’abbonamento di ogni figlio, pagando un servizio che, il più delle volte, si rivela essere un disservizio – ha detto una mamma di Carpaneto -. I nostri figli viaggiano stipati; andare a scuola in condizioni dignitose è un loro diritto”. L’assessore provinciale ai trasporti Pier Paolo Gallini ha incontrato, insieme al consigliere Pierluigi Caminati del Pd, la delegazione dei genitori. “Faremo il possibile per aiutare le famiglie del territorio – ha garantito l’assessore -. Pensiamo di chiedere a Seta di poter pagare l’abbonamento annuale in due tranche così da poter avere risposte sul possibile allentamento del patto di stabilità: fatto che ci consentirebbe di stanziare i 150mila euro del fondo che, fino ad oggi, ha impedito l’attuazione dei rincari previsti dalla legge regionale del 2011”. L’assessore ha inoltre convocato tutti i sindaci del Piacentino per chiedere che partecipino attivamente al trasporto pubblico locale. “Ci incontreremo il 22 – ha concluso Gallini – ma Piacenza è l’unico territorio dove i Comuni, ad eccezione del capoluogo, non stanziano una somma per contribuire al trasporto. Dobbiamo invertire la rotta”.
GLI AUMENTI – Gli aumenti dell’abbonamento annuale extraurbano riguardano circa 2.500 studenti e prevedono una crescita di tariffa dal 14,2% in più (biglietto una zona, cioè cintura della città, frequentata da 116 ragazzi pendolari) al 35,6% (nove zone, dove, comunque, non sono stati richiesti abbonamenti). Per chi attraversa due zone, l’aumento, nel caso in cui la Provincia non intervenga sarà del 16,9% (1350 studenti abbonati), la tre del 20,2% (1050 studenti), la quattro (298 studenti) del 23,2%, la cinque del 24,2% (90 studenti), la sei del 28,1% (38 studenti), la sette del 30,2% (due studenti), la otto del 32% (nessun abbonato). Un esempio. Se prima un abbonamento di ‘due zone’, quello più gettonato, costava 248 euro, l’aumento lo porterà a costare 290 euro. Con l’intervento della Provincia, le famiglie fino allo scorso anno avevano dovuto pagare al massimo 275 euro.
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