Pontieri: 200 interventi l’anno per la bonifica di ordigni bellici
11 Settembre 2013 11:55
Sono già 121 dall’inizio dell’anno gli interventi per la rimozione e il brillamento di ordigni bellici effettuati dal plotone Eod (Explosive Ordnance Disposal) del Genio Pontieri di Piacenza nell’area di competenza (3 province in Emilia e 7 in Toscana). Dieci interventi si sono verificati nel Piacentino dall’inizio del 2013. L’ultimo questa mattina a Rizzolo nel comune di San Giorgio, a pochi chilometri dalla base aeronautica di San Damiano, dove un agricoltore ha trovato due piccole bombe d’aereo. “Si tratta di due bombe a grappolo a frammentazione del peso di 20 libbre (10 chili) di fabbricazione americana che venivano utilizzate nei bombardamenti di aeroporti per colpire i velivoli”, è quanto ha spiegato il 1° maresciallo Cappucciati che si è occupato della rimozione e del brillamento. “Stavo arando il campo quando l’aratro ha individuato queste due bombe e io piano piano le ho spostate” ha raccontato l’agricoltore Mauro Rancati. “Gli ordigni non vanno assolutamente toccati, può essere molto pericoloso – ha ammonito il Maresciallo Cappucciati – quando vengono ritrovati, l’imperativo è chiamare l’autorità di pubblica sicurezza che attiva il protocollo per la rimozione”.
Questa mattina le bombe sono state spostate, prelevate a mano dagli artificieri e condotte a bordo di un mezzo dell’Esercito presso la polveriera di Gossolengo per il brillamento. “Dalla prima verifica è emerso che la spoletta non era attiva forse perché erano state lanciate a bassa quota – ha proseguito Cappucciati – in altri casi invece la fase di rimozione prevede altre norme di sicurezza perché le spolette sono molto sensibili”.
Sono complessivamente circa 200 gli interventi annuali del plotone nella zona di competenza. Si bonificano prevalentemente proiettili, granate e materiale d’artiglieria ma in alcuni casi anche bombe d’aereo come quella rinvenuta alla Cavallerizza nel 2008 che provocò l’evacuazione di gran parte della città.
Questa mattina a Rizzolo erano presenti anche i Carabinieri della stazione di San Giorgio e il Nucleo sanitario della Croce Rossa Italiana formato dal corpo militare e dalle infermiere volontarie.
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