Bus stipati: studenti lasciati a piedi, genitori li “recuperano” in auto. Monta la protesta
19 Settembre 2013 14:37
Ha regolarmente pagato l’abbonamento annuale per l’autobus ma la figlia non riesce a salire perché il posto non c’è. Così la madre è costretta a dover scendere a Piacenza da Carpaneto in auto perché la studentessa possa riuscire a tornare a casa. Non senza lamentele ovviamente. “Se la situazione va avanti così sarò costretta a chiamare i carabinieri” racconta la donna che ha dovuto lasciare lavoro e faccende domestiche per recarsi a Piacenza. La giovane studentessa guarda i bus che partono pieni “murati” e aggiunge: “Ecco, guarda, come facevo a salire?”
Succede anche questo all’inizio dell’anno scolastico, alla fermata del bus al Cheope è il caos: ragazzi che fanno la corsa per salire sui mezzi con l’ambizione, non di trovare un posto a sedere, ma semplicemente di riuscire a tornare a casa. Sono pronti a viaggiare anche sul cruscotto ma in questo caso sono gli autisti a opporsi. “Mi rifiuto di viaggiare in queste condizioni, manca la sicurezza. Più volte ho fatto scendere i ragazzi – racconta un autista di Seta e un altro aggiunge – anch’io ho fatto la stessa cosa, addirittura un giorno pur di salire hanno rotto la portiera dell’autobus, ma ogni anno all’inizio delle lezioni si presenta la stessa situazione, ora però gli studenti sono aumentati ed è sempre peggio”. Quando i ragazzi vedono la telecamera di Telelibertà ci vengono incontro per testimoniare le loro esperienze: “Siamo stipati, sul bus non si respira, paghiamo 300 euro di abbonamento, è uno schifo!” . La problematica è annosa e, a pochi giorni dall’avvio della scuola, sono state già numerose le segnalazioni di disagi.
L’ufficio stampa di Seta fa sapere che la situazione è costantemente monitorata e il trasporto pubblico è pianificato sulla base dei flussi di studenti previsti dalle scuole ma finché l’orario non sarà definitivo sono possibili disguidi perché bastano due classi che escono prima del previsto per riempire i pullman. L’azienda chiede pazienza a genitori e studenti e aggiunge di informarsi con precisione su linee e orari dei bus perché spesso esistono alternative.
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