Si chiama Alì Fatnassi il presunto assassino di Giorgio Gambarelli

19 Settembre 2013 09:43

Alì Fatnassi è il nome del presunto assassino di Giorgio Gambarelli, il 68enne piacentino trovato morto con la gola tagliata nella propria abitazione di via Degani, lo scorso 27 luglio. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Piacenza, Giuseppe Bersani, su richiesta del sostituto Procuratore Ornella Chicca, ha emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti di Fatnassi, tunisino del 1987, sul quale le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Piacenza e le analisi raccolte dal Ris di Parma concordano pienamente come gravemente indiziato del delitto. Dalle indagini risulta che Fatnassi sia tornato in Tunisia sin dai giorni successivi al delitto, pertanto è ora ufficialmente ricercato nell’area Schengen.

La situazione è stata presentata dal col. Pietranera e dal cap. Barbaglia: “È stato emesso il decreto di latitanza e tutte le polizie dell’area Schengen sono state allertate; stiamo per prendere accordi con la Tunisia, dove però non c’è estradizione. Quindi o si manda un fascicolo alle autorità tunisine e le indagini proseguono in Tunisia, oppure si celebra il  processo in contumacia, chiedendo alle autorità locali di  incarcerarlo. Tutto dipende dagli accordi diplomatici”.

In conferenza i militari hanno fornito ulteriori dettagli. “Per le indagini è stata fondamentale l’analisi della scena del delitto e il rinvenimento di tracce individuate grazie al lavoro dei nostri uomini e del Ris. Chi ha operato lo ha fatto in modo quasi professionale, ma non c’è nessun delitto perfetto”, ha concluso Pietranera.
In base alle informazioni raccolte dagli inquirenti, in Italia il sospettato viveva di espedienti e di piccoli lavoretti, aveva vissuto a Perugia, Genova e Piacenza, ma era clandestino. Meno di 48 ore dopo il delitto era già in Tunisia e non era la prima volta che accedeva a casa di Gambarelli. Gli investigatori hanno confermato che alla base del fatto ci sarebbero questioni economiche, in particolare debiti e prestiti non restituiti.

La vittima, Giorgio Gambarelli

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