Manuela Gentili, dopo 25 anni addio all’atletica: “Vorrei diventare mamma”
30 Settembre 2013 12:51
Non c’è ripensamento per Manuela Gentili, l’atleta di Castelsangiovanni che annunciò l’addio alle gare pochi mesi fa. Un addio doloroso che arriva a 35 anni e dopo una carriera costellata di grandi soddisfazioni, come i tre titoli italiani consecutivi, dal 2010 al 2012, ma anche di alcune delusioni che hanno contraddistinto soprattutto il finale di carriera. Un’Olimpiade, quella londinese, vissuta ai margini quando avrebbe forse potuto dire la propria in pista e, da ultimo, l’esclusione dai Mondiali.
Nonostante tutto però, l’allieva della coriacea e sanguigna Carla Barbarino ha sempre rappresentato un esempio, un vero e proprio modello per costanza e professionalità: i suoi crono hanno evidenziato negli anni un lento, ma progressivo miglioramento. E la medaglia di bronzo conquistata a Mersin, in Turchia ai Giochi del Mediterraneo, primo ed unico titolo internazionale conquistato da Manuela, è la testimonianza di come l’età non rappresenti ostacolo, soprattutto per chi, come lei, ha fatto del superamento degli ostacoli la propria professione. “E’ arrivato il momento di chiudere questo periodo agonistico -ha detto Manuela – anche se l’atletica farà parte della mia vita per sempre. Le gioie e le soddisfazioni sono state tantissime ed hanno superato di gran lunga i momenti difficili e i sacrifici fatti”. E alla domanda se nel futuro si vede mamma, l’atleta piacentina non ha dubbi: “E’ uno dei motivi per cui ho deciso di lasciare la piste”.
E adesso? La Gentili non ha intenzione di dire addio a tutti gli effetti al mondo sportivo e quindi proseguirà nell’attività di educazione nelle scuole. Il marito Filippo ha affidato a un social network le proprie emozioni dopo aver seguito la moglie in Italia ed Europa nelle gare: “Oggi – scrive – smette di correre l’atleta che più ho ammirato in tutta la mia vita. Ti ho vista massacrarti di allenamenti e non mollare mai neppure quando i medici dicevano che non potevi più correre. Sei un esempio – conclude il marito dell’atleta – e se vogliamo parlare di campionesse che danno la vita per lo sport, una cosa è certa: da oggi sulle piste ne mancherà una”.
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