Unieuro, lavoratori pronti allo sciopero contro chiusura sede
13 Ottobre 2013 07:30
I cento lavoratori della sede piacentina di Unieuro (uffici e magazzino, non il negozio) sono pronti alla linea dura per avere chiarezza sul proprio futuro: a quanto pare, la dirigenza avrebbe già deciso di sacrificare Piacenza e Monticello d’Alba (in Piemonte) dopo l’operazione che ha portato all’accordo con Marcopolo Expert per la creazione di un unico colosso della vendita di prodotti elettronici. I lavoratori stanno pensando anche allo sciopero come strada per ottenere dalla dirigenza chiarezza sul futuro e accordi soddisfacenti in vista dei licenziamenti, se davvero arriveranno. Una strategia molto ferma da attuare in questi giorni, visto che sta per entrare nel vivo la preparazione di magazzino, pubblicità e vendite on line in previsione del periodo natalizio, quello clou per gli affari.
Martedì è previsto il primo incontro informale tra i sindacati e l’azienda.
Dipendenti Unieuro: “Ma quale ottimismo, ci vogliono licenziare senza diritti” – I dipendenti di Unieuro affidano ad un corposo comunicato i propri timori per un futuro sempre più incerto. “Altro che ottimismo come profumo della vita” osservano con ironia utilizzando lo slogan di un noto spot televisivo i rappresentanti dei 160 dipendenti delle sedi di Piacenza e Monticello d’Alba.
“Il “matrimonio” tra Expert e Unieuro sembrerebbe un’ottima notizia – recita il comunicato – se non fosse che questo deal nasconde in sé, oltre alle innegabili opportunità di business per il settore dell’elettronica, anche grandissime insidie, rischi e prospettive. “Un’unione che si dovrebbe concretizzare attraverso la creazione di una holding e non tramite una fusione. Non sarà forse perché, se si fosse trattato di fusione/acquisizione, si sarebbero dovuti mettere sullo stesso piano i dipendenti delle sedi di Piacenza e Monticello, con quelli di Forlì?” – si chiedono i dipendenti attraverso il comunicato stampa che prosegue – “Il tutto sembra infatti congegnato ad arte in una sofisticata operazione di alta finanza per mettere i dipendenti delle sedi di Unieuro alla porta senza alcun diritto di rivalsa.”
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