Via Emilia, 2.200 anni “dimenticati”. I sindaci: “Vogliamo una via alternativa”
25 Ottobre 2013 07:00
Quasi nessuno si è accorto che la vecchia e “romanissima” Via Emilia compie quest’anno duemila e duecento anni. Solo nelle scorse settimane le presidenze dell’assemblea e della giunta regionali, su spinta dei gruppi consiliari, hanno assunto l’impegno a costituire un gruppo di lavoro di esperti a titolo gratuito, con il coinvolgimento dell’Istituto per i Beni culturali dell’Emilia-Romagna e della Soprintendenza: un team che deve programmare iniziative a tempi record per tentare di dare finalmente risalto alla via che più di ogni altra rappresenta l’identità del nostro territorio.
Si è parlato di posizionare una targa-ricordo dell’ “anniversario dimenticato” a Piacenza e a Rimini, tra le tante cose, oltre a celebrare la ricorrenza del “superdecumano” di 262,387 chilometri con l’annullo postale di rito. Il tutto, naturalmente, entro dicembre.
I sindaci sono concordi nel chiedere che la storica asse romana venga alleggerita dal peso dei mezzi pesanti con una “via Emilia bis”.
“La gestione della Via è in mano all’Anas e questo non ci aiuta – dice il sindaco di Pontenure, Angela Fagnoni -. Per avere un semaforo abbiamo dovuto aspettare otto anni”. “Alcuni comuni hanno realizzato tratti alternativi alla via Emilia, altri no – ricorda il sindaco di Fiorenzuola, Giovanni Compiani -. In occasione di San Fiorenzo ho visto un progetto del 1921 depositato nell’Archivio storico di Fiorenzuola dove era stato previsto un collegamento ferroviario a fianco della via Emilia, una “metro leggera”: ecco, se un progetto del genere fosse stato eseguito, oggi saremmo avanti cento anni”.
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