Bus, no degli studenti alle telecamere. Gli autisti: “Poliziotti in borghese”
07 Novembre 2013 10:30
Revocare l’abbonamento agli studenti che danneggiano i bus e, almeno per i prossimi dieci giorni, intensificare i controlli con agenti un borghese sui mezzi. Sono queste le richieste formalizzate dalle organizzazioni sindacali dei trasporti questa mattina al tavolo convocato con urgenza dall’assessore provinciale Pier Paolo Gallini nel palazzo di via Mazzini dopo i due pestaggi che hanno coinvolto un autista e un controllore lo scorso fine settimana. “L’azienda Seta si costituisca parte civile ogni volta che si verificano simili episodi” hanno invitato gli autisti.
Notizia delle 7 – Parco mezzi rinnovato e modifiche agli orari dei bus più frequentati dagli studenti ma i disagi restano, sia pure a macchia di leopardo. Quello di ieri è stato un doppio disagio e a farne le spese maggiori, questa volta, è stata la linea di Vallera, dove il mezzo si è rotto, stando alle segnalazioni di alcuni genitori, già tre volte nell’ultimo mese. Anche un altro pullman è rimasto bloccato per un guasto a Ponte Riglio, tra Pontenure e Cadeo, lungo la via Emilia.
“Ancora una volta stamattina l’autobus di Vallera si è bloccato alla Besurica – spiega la mamma di una studentessa -, mia figlia in un mese e mezzo ha accumulato quattro ritardi a scuola. Dovremmo chiedere ai presidi un permesso speciale di entrata posticipata perché viviamo in una frazione “disagiata”? Chiediamo almeno che il mezzo venga riparato”.
Anche tra gli studenti comincia a rialzarsi la polemica. “I nuovi orari Seta ci lasciano perplessi – ha detto il Collettivo Spartaco Studenti di Piacenza, organizzatore in ottobre di due scioperi studenteschi per protestare contro i casi di sovraffollamento -. Gli studenti devono ancora ricorrere alle uscite anticipate, e la Valtidone, da cui arrivano centinaia di studenti, rimane pesantemente penalizzata. Non potremo accontentarci delle briciole a lungo”.
Intanto quello delle bande di baby-bulli che nell’ultimo periodo hanno preso d’assalto non solo le corriere ma anche, nel fine settimana, autisti e controllori è diventato un caso. Sindaci, presidi, amministratori provinciali e dirigenti della società di trasporto Seta vogliono creare un vero e proprio “Piano anti-bulli”.
Stando a una prima rapida indagine tra gli studenti, l’ipotesi delle telecamere sui mezzi non convince. “È totalmente inutile oltre che una spesa enorme destinata al nulla – spiega Martina Repetti, 17 anni, dell’istituto Tramello -. Se ci sono fondi per le telecamere, questi dovrebbero essere investiti per incrementare i mezzi di trasporto”.
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