Importavano dollari falsi dalla Nigeria, 19 persone in manette

07 Novembre 2013 07:49

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Importavano banconote false dalla Nigeria, un vero e proprio sodalizio criminale, teso all’introduzione e alla circolazione di pezzi da 100 dollari statunitensi sul territorio italiano; con questa accusa la Procura di Piacenza ha disposto l’arresto di 19 persone, cittadini italiani e stranieri, per associazione per delinquere finalizzata alla introduzione nello Stato e spéndita di banconote falsificate.
Sono otto i piacentini , sette di origine italiana – tutti piccoli imprenditori, liberi professionisti e titolari di pubblici esercizi del territorio locale – coinvolti nella maxi operazione “E unum pluribus” , partita nel febbraio 2013.

Le indagini della Procura sono scattate in seguito alla segnalazione di due versamenti sospetti, da circa 7.000 dollari l’uno, in altrettante filiali bancarie di Piacenza effettuati da un commercialista della città.
Partendo da questo episodio i carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti a smascherare un gruppo ben organizzato – al cui vertice sono stati individuati un nigeriano, residente nel mantovano, e un italiano domiciliato a Piacenza – in grado di operare tra l’Italia settentrionale e l’Africa occidentale.

Sulle banconote, finite nelle mani dei carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza, sono stati eseguiti accertamenti che hanno riscontrato la particolarità della contraffazione; l’organizzazione utilizzava vere banconote da un dollaro attraverso un sistema di ” sbiancatura” che le ripuliva completamente e in un secondo tempo utilizzava la stesso materiale per stamparvi sopra l’immagine, ben più preziosa, dei 100 dollari.

Le partite di contanti falsi – il cui importo variava dai 7.000 ai 10.000 dollari – venivano occultate da oggetti di uso comune, quali medicinali di erboristeria, riviste o custodie per cd musicali, sigillate in plichi e inviate regolarmente in Italia tramite ignare società internazionali di spedizione. L’importo stimato del traffico di banconote false si aggira intorno ai 170.000 dollari.

Tra gli arrestati, per la maggior parte italiani, ci sono sia soggetti pregiudicati che incensurati; “Quest’ultimi – ha chiarito il procuratore della Repubblica, Salvatore Cappelleri – hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione del contante contraffatto”. Le perquisizioni nelle abitazioni dei sospettati hanno consentito agli investigatori di raccogliere ulteriori elementi a sostegno del traffico illecito. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite ieri nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Milano, Como e Mantova.

La particolare metodologia di contraffazione fino ad oggi non era mai stata censita a livello internazionale e ha suscitato il diretto interessamento delle autorità statunitensi. Le indagini sono ancora in corso.

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