“Lasciavamo passare poca droga per poi bloccarne molta di più”
03 Dicembre 2013 12:38
Il processo con rito ordinario a carico dei tre imputati arrestati nell’ambito dell’operazione anti-droga e anti-prostituzione che ha portato all’arresto di sei poliziotti della questura di Piacenza è proseguito anche nel pomeriggio con la testimonianza proprio di uno dei sei agenti. Tra i tre imputati oggi c’è anche l’ispettore capo Claudio Anastasio.
“In alcune occasioni non siamo intervenuti per il passaggio di quantità di droga – ha detto l’assistente capo Paolo Bozzini, che in questo procedimento ha scelto il rito abbreviato – perché puntavano a sequestrare quantitativi molto più importanti e ad arrestare i pezzi grossi dell’organizzazione dedita alla fornitura di stupefacente, in particolare una banda di Parma”.
Bozzini ha spiegato il meccanismo che veniva utilizzato nei casi che dovevano fungere da esca per arrivare al “colpo grosso”: “Il nostro informatore dominicano riceveva la cocaina dal fornitore, poi veniva da me, la prendevo e la portavo con l’auto di servizio dallo spacciatore che mi dava i soldi (il pensionato piacentino a sua volta arrestato, ndr). A mia volta li consegnavo all’informatore che li dava al suo fornitore. Il tutto per guadagnare la sua fiducia e fermarlo con quantità molto maggiori”. Effettivamente gli arresti si verificarono, ma sia il giudice Italo Ghitti, sia il pm Michela Versini hanno contestato a Bozzini il fatto che molta droga venne consegnata a un noto spacciatore, che l’avrebbe sicuramente messa sul mercato.
Bozzini ha sostenuto di aver sempre tenuto informato il superiore Claudio Anastasio e di non escludere che di alcuni sevizi anche altri dirigenti fossero al corrente.
Un carabiniere testimone: “Così abbiamo intercettato e seguito i sei agenti” – Nuova udienza per le tre persone che hanno scelto il rito ordinario nell’ambito del procedimento che aveva portato all’arresto di 15 persone, tra cui sei poliziotti della questura di Piacenza per reati legati alla droga e alla prostituzione. Tra gli imputati presenti oggi in aula c’è anche l’ispettore capo Claudio Anastasio, il cui legale già prima della precedente udienza aveva definito estraneo alle contestazioni, giustificando i fatti con motivi di servizio e come esecuzione di ordini superiori.
In aula dal collegio giudicante presieduto da Italo Ghitti è stato ascoltato per tutta la mattinata uno dei carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza che ha effettuato l’inchiesta, il quale ha ricostruito attraverso le intercettazioni telefoniche e gli appostamenti i passaggi dell’indagine.
Respinta dallo stesso Ghitti la richiesta di udienza a porte chiuse avanzata dal legale di uno degli arrestati. Quattro agenti hanno scelto il rito abbreviato, mentre la posizione di un altro è ancora da definire.
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