Omicidi per la stessa donna. Difensore della 28enne: “Lei non c’entra niente”
11 Dicembre 2013 20:14
“La mia assistita non ha nulla a che vedere con i delitti avvenuti a Piacenza e Gropparello”. Così l’avvocato Luca Curatti del Foro di Cremona parla di Z.F. 28 anni albanese il cui nome è comparso sia nell’inchiesta dell’omicidio di Adriano Casella di Gropparello, che sarebbe stato assassinato dal figlio Francesco lo scorso luglio, sia nell’inchiesta relativa all’omicidio di via Colombo, la cui vittima Sadik Hajderi, albanese, è stata uccisa a colpi di pistola mentre sedeva ad un tavolino esterno del bar Baraonda lo scorso settembre. L’avvocato difensore assicura che la donna non c’entra nulla con i due delitti. La ragazza è stata però iscritta nei giorni scorsi nel registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di omicidio in concorso con Adriano Casella, reo confesso, figlio dell’agricoltore che sarebbe stato istigato dalla donna per motivi economici. Nel delitto di via Colombo invece la ventottenne albanese non figura iscritta nel registro degli indagati per alcuna ipotesi accusatoria. Ma questa stessa donna è la moglie di uno dei due fratelli albanesi che si trovano rinchiusi nella casa circondariale delle Novate con l’accusa di omicidio in concorso.
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