Dosi: “Nessuna epurazione, fuori chi rallentava”. Toto-giunta, i nomi
11 Gennaio 2014 16:00
Christian Fiazza avrebbe deciso di non accettare la proposta del sindaco di entrare in giunta. Lo avrebbe comunicato a sostenitori e amici il consigliere comunale, motivando la scelta con ragioni personali e soprattutto professionali, visto che dovrebbe ricoprire l’incarico part-time e non lo riterrebbe opportuno. Un piccolo spiraglio, però, potrebbe essere ancora aperto.
Il toto-nomi in queste ultime ore sarebbe frenetico, in particolare in casa Pd: i dimissionari Francesco Cacciatore e Giovanna Palladini sarebbero sicuramente sostituiti da Stefano Cugini e Giorgio Cisini, al posto di Paola Beltrani entrerebbe Giulia Piroli, garantendo così il voto in consiglio della componente Bersani-Cuperlo. Silvio Bisotti dovrebbe quasi certamente restare in giunta, magari con un cambio di delega lasciando l’Urbanistica, mentre è ancora molto incerto il destino di Pierangelo Romersi: due giorni fa sembrava fuori, poi c’è stato un deciso riavvicinamento, tanto che avrebbe dato la sua disponibilità a rimanere, inizialmente magari fino al prossimo bilancio che sarà discusso in primavera, per poi passare a una verifica con Dosi. Situazione che lascia in stand-by l’Idv Luigi Gazzola, pronto a subentrare anche per garantire il voto certo in aula del consigliere Samuele Raggi. Non più strategico, però, se i bersaniani garantiranno il loro sostegno.
DOSI: NESSUNA EPURAZIONE, VOGLIONO PERSONE CON CUI SONO IN SINTONIA – Rimpasto, il sindaco Paolo Dosi ha voluto rispondere alle dure parole con cui il vicesindaco Francesco Cacciatore e l’assessore Giovanna Palladini si sono dimessi. “Già nella prima composizione avevo pensato a una squadra che più si adattasse alla mia figura e alle sensibilità che rappresento, ci furono pressioni e si trovò una soluzione differente. In questo anno e mezzo il cammino è stato rallentato da anime diverse che si contrapponevano, mi sono trovato di fronte a un bivio: decidere se sacrificare l’ incisività dell’azione amministrativa per salvaguardare la stabilità oppure dare nuovo slancio con inserimento di figure diverse, con una carica di entusiasmo e competenza. Ho scelto la seconda via, non mi pare nulla di diverso e originale”. “Non c’è stata alcuna epurazione ne ci sarà, ma solo la mia legittima volontà di avere una giunta che favorisca il mio lavoro e che possa consentirci di raggiungere obiettivi di mandato. Modifiche non semplici, lunedì presenteremo nuovo assetto. A tutti chiederò lealtà e coesione”.
A Cacciatore e Palladini risponde così: “Non scendo sul loro piano ma sono molto dispiaciuto per le accuse personali”. Sostengono che non ho mai fatto capire dove hanno sbagliato. “C’erano due anime all’interno della giunta, diversità e difficoltà di rapporti evidenti. Io sono anche colui che deve risolvere la situazione, altrimenti in futuro sarebbe stato ancora peggio”. In merito ai presunti condizionamenti dall’esterno, dell’ex sindaco Roberto Reggi in particolare: “Non esistono, la composizione della nuova giunta farà capire che non è così. Anche perché ricordo che la composizione originale della giunta iniziale, un anno e mezzo fa, non era questa. Oggi faccio la giunta che avevo cercato di fare un anno e mezzo fa, più coerente con la mia persona e il mio percorso”.
“Sto cercando di migliorare il nostro lavoro, non di colpire qualcuno. Le due anime interne avevano creato situazione di compromesso e di rallentamento. Era il momento di intervenire direttamente, qualcuno aveva atteggiamento e modo di fare che limitavano la nostra azione. Intuivo fin dall’inizio le difficoltà, un anno e mezzo fa non ho avuto la forza per intervenire, oggi posso. Da qui in poi ho l’obbligo di raggiungere gli obiettivi, sento grande responsabilità e non ho più giustificazioni”.
Rischi in Consiglio? “Non penso, ci sarà una risposta positiva. La nuova giunta sarà competente e disponibile a lavorare in squadra, al di là delle appartenenze di corrente. Avrei fatto la verifica a giugno, purtroppo è scoppiata adesso. Mai pensato di dimettermi, sarebbe stata una sconfitta troppo pesante. Già mi pesa questa situazione, non è da parte mia una lotta di poltrone”. I Moderati Roberto Colla e Lucia Rocchi, però, annunciano di dover decidere la loro collocazione in Consiglio, valutando dunque se restare organici alla maggioranza.
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