Seta: i sindacati sono sul piede di guerra e minacciano lo sciopero
12 Febbraio 2014 19:36
Le principali sigle sindacali che raggruppano i dipendenti di Seta, quindi Cigil, Fit-Cisl, Ugl e Faisa-Cisal, sono sul piede di guerra e hanno attivato la procedura che potrebbe essere il preludio ad un interruzione del servizio di trasporto pubblico.
Sciopero in vista dunque, viste le preoccupazioni legate alle ricadute occupazionali e del livello quantitativo e qualitativo del servizio nel bacino di Piacenza, a causa del mancato adempimento economico sottoscritto nel Piano Industriale di Seta da Comune e Provincia (circa 600 mila euro per il 2013 e oltre 1 milione di euro per il 2014). Questo si legge nel comunicato congiunto giunto oggi ai vertici della società che gestisce il trasporto pubblico a Piacenza e provincia.
Alla base del possibile sciopero, anche il mancato pagamento di Seta delle prestazioni straordinarie da maggio 2013. Il 3 febbraio scorso fu richiesto un incontro con il sindaco e con il presidente della Provincia per il quale i rappresentanti sembra non abbiano ottenuto risposta. Terminò senza gli esiti sperati l’incontro avvenuto con la direzione di Seta per fare il punto anche sugli spostamenti di personale che, sempre secondo le organizzazioni sindacali, sarebbero avvenute senza un aver mai definito e presentato un piano organico di fabbisogno per settore.
Anche la questione legata alla mancata sospensione degli ordini di servizio con decorrenza 1 febbraio 2014 legati ad aspetti particolari, come alcuni adempimenti aggiuntivi alle norme vigenti sugli infortuni sul lavoro e alle presunte problematiche dell’officina di Piacenza.
Ora i sindacati chiedono “che l’azienda produca entro e non oltre 1 settimana, nuovi turni a norma senza prestazioni eccedenti che diano origine ai suddetti riposi compensativi” recita la missiva inviata a Seta che continua “stante il perdurare incomprensibile della mancata retribuzione delle prestazioni straordinarie in oggetto, non si garantisce da oggi stesso che i lavoratori effettuino ulteriormente codeste prestazioni straordinarie, con probabili ricadute sul servizio”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE