Chacida, primo arbitro con il velo: “Un segnale di integrazione”
18 Febbraio 2014 19:00
Abita a dieci chilometri da Castelvetro ed è nata a Lodi, Chahida Sekkafi, primo arbitro ad essere sceso in campo con il velo. Domenica, quando Chahida, 16 anni e studentessa al liceo linguistico, ha diretto l’incontro a Pizzighettone tra l’Oratorio San Luigi e lo Stradivari di Cremona, le telecamere dei tg nazionali hanno ripreso l’evento: la ragazza, infatti, di fede islamica, è la prima ad aver avuto il permesso di arbitrare con il capo coperto dal tradizionale velo e con le gambe altrettanto coperte dalla calzamaglia. “So che gli arbitri si espongono spesso a commenti ingenerosi – sorride Chahida -, ma non intendo per questo scoraggiarmi. Ogni critica sarà un motivo per fare ancora meglio”. C’è chi dice però che in rispetto alle regole degli arbitri non andasse consentito il velo in campo. “La vera prova di integrazione è consentire a una donna di essere arbitro con un velo che non offende o danneggia nessuno né impedisce il movimento o altro – dice Souad Salhi, mamma di Chahida -. Un velo che mia figlia ha scelto”.
Domani l’intervista su Libertà
© Copyright 2024 Editoriale Libertà