Processo Anastasio, Vernelli: “Gestivano loro gli informatori”
11 Marzo 2014 13:16
“Non conoscevo Giorgio Cavaciuti e Mercedes Kelly, i rapporti con gli informatori erano gestiti direttamente dagli agenti di polizia”: a parlare è Stefano Vernelli, attuale capo di gabinetto della Questura di Piacenza, teste al processo che vede imputato Claudio Anastasio, ex capo della sezione narcotici della squadra mobile, arrestato ad aprile 2013 nell’ambito della maxi inchiesta della Procura legata al mondo della prostituzione e dello spaccio di stupefacenti in città . Questa mattina sulla poltrona dei testimoni, davanti ai giudici Italo Ghitti, Elena Stoppini e Maurizio Boselli hanno sfilato i dirigenti della Questura Michele Rana, Aida Galluccio e gli ex dirigenti della mobile Girolamo Lacquaniti e Stefano Vernelli, quest’ultimo in carica dal 2006 al marzo 2013.
Vernelli ha dichiarato di non aver mai conosciuto Giorgio Cavaciuti e Mercedes Kelly, entrambi finiti in manette nell’ambito della stessa inchiesta e ha precisato che il rapporto con le “fonti” era in mano al personale della squadra mobile, soprattutto nel caso della sezione narcotici.
Il dirigente ha ripercorso le modalità con cui veniva svolta l’attività investigativa degli agenti e l’iter adottato per la custodia e lo smaltimento delle sostanze stupefacenti: “Venivano tenute in una cassaforte di cui avevo le chiavi, fin quando l’autorità giudiziaria non ne stabiliva la distruzione”.
Vernelli, in risposta alle domande del pubblico ministero Michela Versini, ha dichiarato di non ricordare l’episodio relativo alla mancata distruzione di 713 grammi di hashish, sequestrati nel corso di un’operazione della mobile e successivamente rinvenuti dai carabinieri nell’abitazione di Cavaciuti.
Il trasporto della droga all’inceneritore era ad opera degli stessi poliziotti: “In genere era affidato a due persone, tra cui un agente della mobile” ha chiarito Lacquaniti.
In merito al trasferimento dell’ispettore Anastasio alla sezione narcotici, avvenuto nel 2011, Vernelli ha affermato che si trattava di “una persona di fiducia, adatta a rivestire quel ruolo”. La professionalità e la correttezza di Anastasio sono state sottolineate anche dai dirigenti Rana e Galluccio.
La prossima udienza si terrà il 18 marzo.
)
© Copyright 2024 Editoriale LibertÃ
NOTIZIE CORRELATE