Dighe e svasi, un tavolo tecnico per trovare una soluzione alla strage di pesci
29 Marzo 2014 12:43
Un tavolo tecnico aperto a tutte le associazioni per elaborare soluzioni al problema di dighe e svasi, dopo la strage di pesci del novembre scorso, dove l’operazione di svuotamento di acqua e fango sul fondo dei laghi di Molato e Mignano aveva causato problemi alla fauna ittica lungo il Tidone e l’Arda.
La proposta di condividere ogni strategia possibile per evitare l’impatto delle operazioni di svaso, a fronte di una normativa che è stata definita dal Servizio tecnico dei bacini degli affluenti del fiume Po come “lacunosa e disomogenea”, è arrivata questa mattina dall’assessore regionale Paola Gazzolo, intervenuta al convegno organizzato all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano da Comitato No tube, Legambiente Piacenza, Fipsas, Spinning club Piacenza, Associazione Pesca e Natura in Val Tidone, Unpem, Arci pesca, Enal pesca per analizzare la situazione.
“Vogliamo capire cosa fare rispetto a un quadro nazionale incompleto, e anche a livello regionale possiamo ragionare su svasi più sostenibili – ha detto l’assessore Gazzolo -. Ci vogliono strumenti più efficaci e più efficienti”. Le competenze tra gli enti appaiono piuttosto frammentate, oltre che accavallate, mentre alcuni Piani di gestione sono stati, sì, progettati, ma mai approvati, così come i monitoraggi ambientali obbligatori hanno assunto il ruolo dei grandi latitanti dalla partita.
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