Legambiente: “Situazione imbarazzante sul futuro dell’inceneritore”
10 Aprile 2014 15:42
Chiarezza sul futuro di Tecnoborgo era stata chiesta da Legambiente Emilia-Romagna in una lettera inviata al sindaco di Piacenza Paolo Dosi e al segretario provinciale del Pd Gianluigi Molinari. Una richiesta che, scrive Legambiente, “non ha trovato risposta”. Le dichiarazioni rilasciate al quotidiano Libertà dal sindaco Dosi hanno suscitato contrarietà da parte dell’associazione ambientalista che parla di “debolezze nella gestione politica di questo tema”. Legambiente in una nota scrive: “Una situazione che mostra tutte le contraddizioni che esistono sul ruolo degli impianti nella nostra Regione. Sembra sempre più chiaro che non ci sia l’intenzione di arrivare allo stop, anzi con l’allaccio al teleriscaldamento se ne assicurerà una lunga vita”. All’origine della discussione c’è il piano rifiuti deliberato dalla Regione che prevede lo stop all’inceneritore di Piacenza nel 2020. Da quella data l’impianto non accoglierà più i rifiuti urbani, ma in base a quanto riferito in consiglio comunale dal direttore di Iren, la struttura potrebbe restare attiva per bruciare rifiuti industriali anche di altri territori a prezzi di libero mercato. Il sindaco Dosi in merito alle richieste di chiarimento aveva dichiarato: “Legambiente non può pretendere di avere dall’amministrazione quelle certezze che non si hanno sul piano nazionale e regionale. Il piano dice che chiuderà ma non è detto in modo definitivo e se anche raggiungeremo il 70% della differenziata, cosa facciamo del restante 30% e cosa facciamo dell’impianto costruito non per sfizio ma per necessità di smaltire i rifiuti? Il piano regionale individua un orizzonte ma nel 2017 è prevista una nuova verifica che subordina le scelte successive”.
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