Carcere: “Non c’è sovraffollamento ma mancano attività, lavoro e spazi verdi”
18 Aprile 2014 16:14
Visita al carcere delle Novate mercoledì scorso da parte del Garante regionale delle persone private della libertà personale, Bruno Desi, e di Alberto Gromi, Garante comunale a Piacenza, assieme a Monica Donini, presidente della commissione Politiche per la salute e Politiche sociali dell’Assemblea legislativa regionale, Andrea Pollastri, consigliere regionale, e Stefano Cugini, assessore al Welfare del Comune di Piacenza. La delegazione è stata accompagnata dalla direttrice, Caterina Zurlo, e dal comandante di Polizia penitenziaria, Mauro Cardarelli.
Dalle valutazioni, condivise da Desi, Gromi e Donini, emerge che nel carcere piacentino attualmente non c’è sovraffollamento. Positiva è apparsa la presenza del Servizio sanitario regionale, con servizio medico e infermieristico H24, secondo il modello poliambulatoriale.
La valutazione della delegazione è che il nuovo padiglione, rispetto al vecchio, rappresenti un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti e che l’abbattimento del sovraffollamento potrebbe rappresentare un futuro cambio di clima generale, sia per la convivenza tra detenuti che per gli operatori sia civili che della polizia penitenziaria.
Nota dolente per quanto riguarda le possibilità di lavoro: la mancanza di attività e il regime di celle aperte fa emergere ancora di più la necessità di trovare forme di occupazione che possano risvegliare gli interessi di detenuti che si ritrovano a vagare per il padiglione. Mancano inoltre spazi verdi.
In generale – conclude la relazione – si può affermare che in un carcere dove gli spazi non mancano e che potrebbero essere utilizzati come officine, laboratori, aule e altro, quello che appare è l’assenza di un generale disegno progettuale per le attività sia intramurarie che extramurarie.
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