Incidenti con animali, 400 casi all’anno. Rimborso a due condizioni
21 Aprile 2014 18:18
L’ultima vittima è un capriolo, rimasto ucciso sabato lungo la strada tra Castellarquato e Lugagnano, ma l’elenco degli animali selvatici che trovano la morte sulle strade piacentine è molto lungo. Ogni anno, tra città e provincia, restano feriti o coinvolti in incidenti di varia natura, soprattutto stradali, circa 400 bestiole: un numero che equivale ogni giorno ad almeno un animale ferito o, nella peggiore delle ipotesi, morto sotto le ruote di un veicolo. Dati diffusi dal Centro recupero animali selvatici della Provincia, la cui prossima apertura è attesa per giugno. Un fenomeno sottostimato, poiché in certi casi il fatto non è segnalato agli organi competenti, soprattutto in alta montagna.
A pagarne più frequentemente le spese sono proprio i caprioli che, in cerca di cibo, si spingono fino ai centri abitati, come dimostra l’episodio di sabato, quando un motociclista non è riuscito a schivare il mammifero che ha improvvisamente attraversato la carreggiata, restando travolto. Nella lista nera ci sono le lepri, le volpi, e tra le specie a rischio i ricci.
Dei danni a cose o persone, causati dagli animali selvatici, risponde invece l’Ente pubblico, generalmente la Provincia, alla quale è affidato il controllo del territorio dove l’animale si muove. Il rimborso può essere richiesto a due condizioni: dimostrando di aver tenuto una condotta di guida prudente e individuando un’inefficienza dell’Ente stesso, ad esempio la mancata esposizione dei cartelli di pericolo che segnalano la presenza nella zona di fauna selvatica.
Gli animali recuperati nel Piacentino, sono accolti dal Centro di recupero di Parma: entro i prossimi due mesi entrerà ufficialmente in funzione la sede locale di Trebbiola (Niviano). La nuova struttura sarà adibita alla cura degli animali e al monitoraggio delle malattie più diffuse.
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