Piacentino, disoccupazione record.
Ichino, “C’è lavoro, ma non si vede”
09 Maggio 2014 17:58
La Camera di Commercio, con il presidente Giuseppe Parenti, ha presentato l’ultimo report relativo all’anno 2013, nel salone dei Depositanti di Palazzo Galli, alla presenza del senatore Pietro Ichino, docente di Diritto del Lavoro all’Università Statale di Milano.
“Nonostante la crisi gravissima che stiamo attraversando, oggi c’è più lavoro potenziale – ha detto il professor Ichino -. Ci sono giacimenti di lavoro che non sfruttiamo. L’ottimismo può nascere da qui, per ridurre il tasso di disoccupazione. Dobbiamo capire che cosa oggi ci impedisca di lavorare. Credo di non peccare di presunzione nel dire questo: chi pensa che il progresso tecnologico farà sparire il lavoro sbaglia. Il bisogno di lavoro umano sarà sempre più presente. Sarà un pozzo senza fondo, ma dobbiamo imparare a non nascondere il lavoro che c’è. Il lavoro non è accessibile, questo è il guaio: è accessibile solo attraverso reti professionali, parentali, amicali. Spesso mancano anche le informazioni giuste. In Italia solo un’assunzione ogni sei è a tempo indeterminato, questo deve farci riflettere. Un milione e 600mila contratti di lavoro in un anno sono a tempo determinato”.
DISOCCUPAZIONE – La situazione del Piacentino non accenna a migliorare, anzi è la peggiore registrata negli ultimi quindici anni. Rispetto al 2012, i maschi in cerca di occupazione sono aumentati di mille unità; il tasso di disoccupazione è passato dal 4 per cento nel 2005 all’8,1 per cento nel 2013: le persone in cerca di lavoro sono 10.800.
CASSA INTEGRAZIONE – E’ impennata la cassa integrazione straordinaria, anticamera del licenziamento, che ha raggiunto un aumento – una vera e propria esplosione – del 29,2 per cento in un solo anno. L’ordinaria, invece, è calata del 12,6 per cento, proprio per effetto di un più massiccio ricorso alla cigs. In totale, sono state raggiunte 6.221.110 ore.
IMPRESE CHIUSE – Tra il 2012 e il 2013, 510 imprese hanno chiuso, pari all’1,6 per cento: oggi esistono quindi 30.758 imprese. Diminuiscono le ditte individuali e aumentano quelle di capitale. I più “piccoli” vivono momenti drammatici, perché il mercato è diventato il mondo intero, ed è sempre più necessario internazionalizzare per reggere il peso della crisi: le imprese artigiane, in particolare, sono calate in un anno del 3,2 per cento.
“JOBS ACT NELLA DIREZIONE GIUSTA” – “Il Jobs Act va riempito di contenuti – ha spiegato Ichino -. Lo stiamo facendo. Nel decreto, comunque, si va nella direzione giusta: codice semplificato del lavoro e contratto di lavoro a tempo indeterminato a protezione crescente. Oggi siamo al paradosso: ci sono aziende che avrebbero la possibilità di dare occupazione a decine di migliaia di persone in ogni regione italiana, ma non riescono a trovare lavoro, perché non esistono servizi di informazione, e anche di mobilità dei lavoratori. In Italia abbiamo solamente l’equivalente dell’1% del Prodotto interno lordo del flusso di investimenti in entrata mentre la media dell’Unione Europea è del 4,5%. Questi sono centinaia di posti di lavoro che non prendono alcuna forma”.
PEDEMONTANA, DIGHE E RIVER-BOBBIO – Parenti ha rilanciato ai tanti presenti la necessità di una mediana che alleggerisca il traffico da Piacenza: si tratta della pedemontana che colleghi Fiorenzuola a Castelsangiovanni, un progetto già pronto, esattamente come quello curato dalla Camera di Commercio sulla pista ciclabile Rivergaro-Bobbio, per favorire il turismo ciclabile. La Camera di Commercio ha inoltre dato incarico al Politecnico di Piacenza di studiare un serbatoio di acqua sul Nure e sul Trebbia: “Stiamo facendo studi per vedere se si possa fare qualche bacino d’acqua per evitare ogni anno l’arsura dei campi”.
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