Oleodotto, bonifica al palo. “Più inquinamento del previsto”
13 Maggio 2014 11:34
A oltre due mesi di distanza dalla grave manomissione operata da alcuni ladri che volevano rubare gasolio, non è ancora partita la vera e propria bonifica del terreno interessato dallo sversamento di idrocarburi usciti dall’oleodotto dell’Eni che passa nelle vicinanze del nuovo ponte Paladini sul fiume Trebbia. Il danno ambientale, infatti, è più serio di quanto inizialmente ipotizzato, dunque il piano di bonifica deve essere più ampio e approfondito rispetto alle prime ipotesi. Arpa, con la collaborazione di Eni e in stretto contatto con i tecnici del Comune e della Provincia, sta ancora definendo l’ampiezza dell’area interessata e la profondità raggiunta dal gasolio fuoriuscito. Sicuramente la quantità dispersa nel terreno è superiore alle “poche decine di litri” stimate nei giorni successivi all’accaduto.
“Le prime operazioni di messa in sicurezza della zona e di pre-bonifica sono state regolarmente effettuate – spiega il direttore di Arpa Piacenza, Giuseppe Biasini – ma per quanto riguarda la rimozione del terreno contaminato stiamo ancora definendo le modalità. Sicuramente i carotaggi che abbiamo effettuato indicano un inquinamento significativo e profondo, maggiore del previsto. Dati che sono simili a quelli rilevati da Eni. Fortunatamente il bacino del Trebbia non pare interessato”.
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