Furti di rame, anche l’Italia all’Action Day: 52 arresti, 63 tonnellate sequestrate

17 Giugno 2014 12:25

 

Furto di rame

Il fenomeno dei furti di rame crea particolare disagio perché spesso provoca l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economico/sociale di particolare rilievo e possibili implicazioni di ordine e sicurezza pubblica.

In occasione della seconda Conferenza dell’Unione Europea sul fenomeno del furto di metalli all’interno dell’Unione Europea, organizzata da Europol (agenzia dell’Unione Europea per la lotta al crimine), e alla quale ha preso parte anche l’Italia, sono stati presentati i risultati conseguiti dalla Polizia Criminale, particolarmente attenta al fenomeno, che coordina gli aspetti organizzativi dell’azione di prevenzione e contrasto in ambito nazionale.

Anche quest’anno la Direzione Centrale della Polizia criminale ha aderito all’action day – svolto il 21 e 22 maggio – promosso da Europol in 20 Stati Membri, ha pianificato e coordinato una grande attività contro i furti di rame con il coinvolgimento della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia. di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, delle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza, delle polizie e degli enti locali al fine di porre in essere dispositivi di controllo capillari ed efficaci.

In particolare sono stati eseguiti 19417 controlli nei confronti di 41.662 persone e 26.326 mezzi di trasporto. Sono stati arrestati 52 soggetti mentre 312 sono stati denunciati a piede libero. Le aziende risultate positive ai controlli di Polizia sono state 254 e complessivamente sono stati sequestrati 63337 kg di rame.

Le Forze di Polizia hanno preso parte all’action day nel territorio nazionale complessivamente con 19.418 operatori (suddivisi in 9.257 pattuglie), mentre l’Agenzia delle Dogane ha impegnato 150 funzionari doganali nelle varie fasi dell’analisi, della selezione e del controllo per individuare tentativi di import-export di rame di provenienza furtiva. I risultati collocano l’Italia fra gli Stati maggiormente impegnati nell’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno.

 

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