Delitto del trolley, in carcere due insospettabili trentenni
09 Agosto 2014 12:40
Sono due trentenni incensurati i piacentini fermati dalla polizia nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Adriano Manesco, milanese, ex professore universitario di 77 anni, compagno di classe al liceo classico dei Salesiani di Silvio Berlusconi.
Si tratta di due insospettabili: Gianluca Civardi, 31 anni, residente a Fiorenzuola, tecnico di un’azienda meccanica, e Paolo Grassi, 30 anni, residente in città e impiegato.
L’anziano è stato ucciso, pare, da alcune coltellate nel suo appartamento di Milano, in via Settembrini, a pochi metri dalla stazione Centrale. Il suo cadavere è stato sezionato e sistemato in una valigia, gettata in un cassonetto a Lodi. A indicare il luogo dove si trovava il trolley con il corpo sezionato è stato uno dei fermati, dopo che la polizia li aveva portati in questura.
I due si trovano al carcere delle Novate in attesa della convalida del fermo e dell’udienza con il gip, passaggi che avverranno all’inizio della prossima settimana. Alla Procura di Piacenza bocche cucite e massimo riserbo, anche se la ricostruzione della vicenda pare ormai chiara: attorno alle 2 della notte tra i 7 e l’8 agosto sarebbero arrivate alla questura alcune segnalazioni da parte dei residenti di via Nasalli Rocca, allarmati nel vedere due persone che in mezzo alla strada si stavano spogliando dei propri indumenti per gettarli in un cassonetto. Immediato è scattato il controllo, gli agenti della Volante hanno trovato i vestiti sporchi di sangue. Quindi hanno perquisito la vettura, trovando un telo di plastica sporco di sangue, coltelli, uno storditore elettrico, due passamontagna, una pistola giocattolo e il computer di Adriano Manesco. I due sono stati fermati e portati in questura, nel frattempo sono scattate le verifiche nella casa milanese del 77enne: l’appartamento era a soqquadro, con macchie di sangue nonostante qualcuno avesse cercato di pulirle. Dell’uomo, però, nessuna traccia. I due sospetti sono quindi stati interrogati, fino a quando uno avrebbe ceduto, indicando il luogo in cui era stato portato il corpo, rinvenuto ieri pomeriggio attorno alle 17 a Lodi. I sospetti degli inquirenti piacentini, che operano in collaborazione con i colleghi milanesi, si sono quindi concentrati sui due piacentini.
Resta da far luce, però, ancora su molti aspetti: il movente, il rapporto che avevano i tre e altri particolari, ad esempio l’appartamento del Capitolo, a Piacenza, che l’ex professore pare avesse affittato da qualche tempo e che ieri è stato perquisito dalla polizia. Tutte le piste sono aperte, non si esclude che il delitto possa essere maturato negli ambienti degli incontri a luci rosse o del ricatto per spillargli soldi. Importante sarà anche l’analisi del computer della vittima, uno dei fermati ha parlato anche di una terza persona presente nell’appartamento.
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