Mori sulla bioetica: “La vita può essere subordinata ad altri valori”

28 Settembre 2014 17:44

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“In passato si dava per scontato che la vita fosse il valore supremo. Mentre ci possono essere circostanze per le quali le persone ritengono che la vita sia un valore subordinato ad altri tipi di valori”.
Al professor Maurizio Mori, docente di Bioetica al dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino, fondatore e direttore della rivista “Bioetica. Rivista interdisciplinare”, pubblicata da Vicolo del Pavone, editore di Piacenza, è stata affidata oggi la riflessione, a Palazzo Galli, all’interno del festival del diritto, sul consenso all’atto medico quale paradigma della partecipazione, in un incontro voluto dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Piacenza.
Introdotto dal direttore del Tgl di Telelibertà, Nicoletta Bracchi, Mori si è soffermato sulle prospettive della medicina “partecipata”, sottolineando come oggi il testamento biologico, che costituisce l’allargamento del consenso medico, sia ancora fatto di nicchia, ma da perseguire con determinazione.

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