Banda del grimaldello: 21 colpi. Commessa “talpa” su negozi e case
28 Ottobre 2014 12:39
“Sono 21 i colpi messi sicuramente a segno dalla gang del grimaldello bulgaro, una banda di professionisti specializzati, smantellata al termine di una lunga e complessa indagine”. Sono le parole pronunciate dal procuratore capo Salvatore Cappelleri questa mattina durante la conferenza stampa in Procura sulle indagini che hanno portato a smantellare una vera e propria organizzazione criminale.
“Sono 8 le persone finite in carcere – ha aggiunto – una sola incensurata ma non per questo meno pericolosa Si tratta di una dipendente di una catena di negozi compro oro, che forniva al gruppo notizie per furti in appartamento e aveva organizzato due furti nei negozi per cui lavorava. Il fatto che la gang lavorasse a colpo sicuro è confermato dal fatto che in alcuni casi era stata forzata e aperta la cantina e non l’appartamento”.
“Il ricettatore principale era un ristoratore piacentino – ha proseguito il Procuratore capo – trovato in possesso di una grande quantità di beni. Gli interrogatori hanno portato alle prime ammissioni, che confermano il corposo materiale raccolto in sede di inchiesta. Le indagini non sono chiuse, contiamo in ulteriori sviluppi, ci sono altri episodi che stiamo approfondendo”.
I 19 denunciati avevano il ruolo di ricettatore occasionale oppure avevano partecipato in un solo caso ai furti. Gli 8 arrestati sono tutti italiani e residenti nella nostra provincia, è contestata anche l’associazione per delinquere. Si tratta di una banda molto ben organizzata, che per comunicare utilizzava telefonini intestati a insospettabili e sapeva come muoversi a colpo sicuro, usando vetture sempre differenti.
Dal punto di vista delle indagini il colonnello Luca Pietranera ha spiegato che questa operazione è uno dei frutti della strategia di prevenzione dei furti che i carabinieri stanno portando avanti.
Il pubblico ministero Michela Versini ha chiarito che l’organizzazione era studiata in modo quasi scientifico: c’era chi riceveva informazioni certe, chi progettava i furti studiando i sistemi di allarme e la location, alla fine le merce veniva passata immediatamente ai ricettatori. Oltre a Piacenza, alcuni episodi sono avvenuti in provincia di Lodi, Cremona e Pavia, dove sono state prese di mira alcune case di riposo.
Dalle indagini è emerso che la gang del grimaldello non rischiava per poco; i colpi erano studiati per portare via oro e contanti, puntando a grandi profitti, anche con la complicità della dipendente del compro oro, che sfruttava i dati e le informazioni dei clienti in suo possesso.
L’indagine è partita da un furto in abitazione che fruttò oltre 200mila euro. Il valore complessivo della merce rubata dalla gang è di centinaia di migliaia di euro: tra le altre cose stati sequestrati 45 orologi di marca, 20 collane, 30 bracciali e 60 anelli in oro, 30 paia di orecchini e 30 ciondoli, tutto in oro. La banda aveva ruoli molto precisi: preparato il colpo colpivano in tre o quattro, con due vetture differenti: un paio entravano nelle case, gli altri facevano il palo.
Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato anche particolari curiosi; leggendo un articolo in cui le istituzioni piacentine promettevano un giro di vite contro la criminalità due degli arrestati commentano in piacentino: “Non si può più lavorare in pace”.
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