“Ti trovo un lavoro”: 23enne costretta dalla sorella a prostituirsi
20 Novembre 2014 15:56
La sorella le aveva detto: “Vieni in Italia che ti faccio lavorare in un ristorante” ma, una volta arrivata qui, una giovane romena di 23 anni con un figlio piccolo, si è vista costretta a vendere il proprio corpo sulle strade piacentine. A obbligarla sono stati la sorella, anche lei prostituta, e il fidanzato di quest’ultima. La ragazza ha vissuto mesi di inferno, fatti di continue minacce e botte poi, quando pensava che ritrovare la libertà fosse solo un miraggio, la giovane è stata avvicinata dagli operatori dell’unità di strada che, tre volte alla settimana, passano al setaccio anche gli angoli più bui delle strade per salvare queste poverette, ridotte in schiavitù. La 23enne ha finalmente ricominciato a vivere, affidandosi al progetto “Oltre la strada” che fa capo all’ufficio servizi sociali del Comune di Piacenza. Ora vive in un contesto protetto, sta imparando l’italiano e lavora in un bar, ovviamente non a Piacenza.
È una delle tante storie di sfruttamento sessuale di cui i servizi sociali si occupano. Da luglio ad oggi sono state “contattate” quasi 200 persone. Il fenomeno della prostituzione è ancora ben radicato, nella nostra città come in altre, ed è difficile da estirpare non essendo poi ritenuto un reato. Forze dell’ordine, amministrazioni locali e gruppi di volontari lavorano non solo per debellare la prostituzione ma anche per sensibilizzare i clienti e scovare gli sfruttatori.
Tra le etnie più presenti sul territorio troviamo al primo posto le nigeriane seguite da romene, albanesi e poche italiane. La prostituzione albanese è la più ostica perché i livelli di coercizioni sono molto alti. Le ragazze sono sfruttate e con margini di libertà quasi azzerati. Ultimamente una giovane albanese con una figlia ha chiesto aiuto per “uscire dal tunnel”.
“Uscirne si può – assicurano Elena Foletti, responsabile dell’ufficio progetti speciali del Comune e Martina Colledani psicologa dei servizi sociali del Comune -. Le vittime che non sanno come sfuggire ai propri aguzzini possono rivolgersi alla nostra rete”.
Questa mattina in Comune si è riunito il tavolo contro la tratta e la prostituzione. “L’idea è di modificare il regolamento attuale – ha sottolineato l’assessore ai servizi sociali Stefano Cugini -. Spesso i controlli e le multe inflitte non producono gli effetti sperati ma “spostano” semplicemente il problema in altre zone”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE