Omicidio Gaia, interrogati per 15 ore un uruguaiano e una francese
07 Gennaio 2015 09:54
Un uruguaiano di nome Rodrigo Sanz e la sua fidanzata francese sono stati fermati e interrogati per la morte di Gaia Molinari, la piacentina trovata barbaramente assassinata sulla spiaggia di Jericoacoara, in Brasile, la mattina di Natale. Dopo essere stati sentiti per 15 ore, prima sul posto e poi a Fortaleza, sono stati sottoposti al test del Dna e rilasciati perché non sarebbero emersi elementi che li potessero collegare al delitto. In carcere resta quindi solo la farmacista di Rio de Janeiro Mirian Franca de Melo, la cui famiglia continua però la battaglia per la sua liberazione, che però si allontana, visto che il primo ricorso avanzato dal pool di quattro avvocati che la difende è stato respinto dal tribunale a cui era stato presentato.
La polizia prosegue con le indagini, diversi media brasiliani hanno pubblicato in queste ore l’intervista nella quale un cittadino uruguaiano, Rodrigo Sanz, spiega il suo arresto e quello della sua ragazza, avvenuto il primo gennaio: la coppia era sospettata di essere coinvolta nell’omicidio perché era proprio con loro uno degli ultimi contatti telefonici avuti da Gaia la sera del 24 dicembre, pochi minuti prima di essere massacrata di botte e strozzata. “Abbiamo incontrato Gaia e Mirian sull’autobus verso Jericoacora il 20 dicembre – spiega Rodrigo – perché eravamo seduti vicino. Lei ci ha sentito parlare in francese e si è inserita nella conversazione, spiegandoci che era italiana ma che viveva a Parigi. Abbiamo chiacchierato fino all’arrivo, poi una volta scesi ci siamo salutati e siamo andati ai rispettivi hotel. Lei era con Mirian, ma con quest’ultima non abbiamo mai parlato”. Due giorni dopo, sempre stando al racconto fatto dall’uruguaiano alla polizia brasiliana, la coppia ha incontrato la piacentina sulla spiaggia: “Gaia e la mia fidanzata hanno dialogato a lungo, sempre in francese, e alla fine si sono scambiate il numero di telefono. Il 24 l’italiana ci ha spedito un sms, invitandoci per le 20 a mangiare qualcosa assieme. Purtroppo lo abbiamo visto tardi e le abbiamo scritto che ci saremmo visti dopo. Ma non abbiamo mai avuto risposta”. La 29enne piacentina proprio la notte della vigilia di Natale è stata uccisa. “Noi non lo sapevamo e abbiamo terminato tranquillamente la nostra vacanza il primo gennaio, ripartendo da Jericoacoara in bus – spiega ancora Rodrigo – ma dopo pochi minuti di viaggio siamo stati arrestati: la polizia è salita sul pullman e ci ha presi, portandoci in un commissariato della zona. In particolare chiedevano alla mia ragazza dei suoi tre sms che erano presenti sul cellulare di Gaia. Noi abbiamo raccontato quello che ho appena detto, ma loro erano molto insistenti e continuavano a domandare se sapevamo di una relazione tra Gaia e Mirian, se facevano uso di droghe e che rapporti ci fossero tra noi e loro”. La coppia è stata poi spostata a Fortaleza: “Lì tre agenti ci hanno sottoposto a un altro interrogatorio, con le stesse domande e modi molto ruvidi. Noi abbiamo ripetuto tutto, poi ci hanno chiesto di fare il test del Dna, in particolare sulla saliva, e ci hanno visitati per vedere se avessimo segni di colluttazione sul corpo. Alle 3 di notte, dopo un’odissea di 15 ore, ci hanno finalmente rilasciati e siamo tornati in Uruguay”.
Pare che la polizia brasiliana stia seguendo ora una nuova pista e ci possa essere un altro sospettato, gli investigatori hanno assicurato ieri che non ci sono tracce di violenza sessuale sul corpo della piacentina, che i risultati dei nuovi esami effettuati saranno noti il 15 gennaio e che il caso sarà risolto entro la fine di questo mese. Nel frattempo, si attendono tutti i documenti per il ritorno a Piacenza del corpo di Gaia.
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