Charlie Hebdo. La comunità musulmana di Piacenza: “Quello non è Islam”
08 Gennaio 2015 17:38
Rabbia e sdegno sono i sentimenti che si respirano oggi nella comunità islamica piacentina profondamente scossa dall’attentato alla sede di Charlie Hebdo. Hajiar, ha 20 anni ed è la portavoce dei Giovani musulmani piacentini: “Siamo tristi per quello che è successo, non vogliamo che i musulmani vengano identificati così. L’Islam è il contrario di quello che è successo ieri a Parigi. Noi siamo in completo disaccordo con chi si è permesso di fare una cosa simile. Tra l’altro queste persone distruggono ciò che noi facciamo quotidianamente, ovvero un lavoro di apertura verso la città, il nostro centro è sempre aperto alle visite, noi facciamo inviti per integrarci”.
Mohamed Nassor, presidente della Comunità islamica di Piacenza e provincia in una nota scrive: “Siamo indignati e scioccati da questa violenza inaudita, uno scempio che non ha nulla in comune con l’Islam, religione di tolleranza, pace e fratellanza: anche noi musulmani siamo vittime del radicalismo e della diffamazione che esso porta nei confronti di tutto il mondo islamico. Ben consci del pericolo di generalizzazione e di stigmatizzazione di un’intera comunità religiosa, rifiutiamo con forza ogni legame fra estremismo e Islam. Come tutte le maggiori associazioni islamiche italiane e europee, denunciamo quindi il pericolo che incombe oggi sulla convivenza interreligiosa nelle nostre società plurali: l’idea che il terrorismo sia connaturato all’Islam è infatti profondamente errata ed è una delle cause dello sviluppo di un nuovo tipo di razzismo: l’islamofobia”.
Anche la comunità musulmana di via Mascaretti guidata dall’imam Mohamed Shemis condanna il terrorismo e invoca la tolleranza e la pace tra i popoli. Ma la satira, aggiunge l’imam “Deve rispettare tutte le religioni”.
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