Profughi “marciano” da Le Mose alla Prefettura. “Vogliamo i documenti”
22 Gennaio 2015 13:05
Chi è arrivato a Piacenza da 8 mesi chi da 5. Dopo il periodo di transizione sono stati collocati in una cascina privata in località Bossina nei pressi di Le Mose. Sono una cinquantina di ragazzi tra i 20 e i 30 anni, gran parte arrivano dall’Africa Centrale, qualcuno dal Bangladesh. Da quando sono arrivati le loro giornate trascorrono facendo nulla. Ora non ne possono più. Vogliono i loro documenti per poter cercare un lavoro, guadagnare soldi per rimanere in Italia in una condizione dignitosa. Al momento si confrontano con le difficoltà quotidiane di dover condividere piccoli spazi in tante persone. Stamattina la situazione è degenerata e i profughi hanno marciato a piedi per 10 chilometri fino alla prefettura per un sit in di protesta al fine di avere i loro documenti per iniziare la nuova vita. La Prefettura fa sapere che si attiverà per chiedere all’apposita commissione istituita a Bologna di pronunciarsi il prima possibile. Molti degli ospiti lamentano anche le condizioni in cui vivono, il gestore parla di lamentele ordinarie a cui cercherà di porre rimedio.
Notizia delle 12 – Arrivano da una cascina di Le Mose i circa 40 profughi che stanno protestando davanti alla Prefettura. Stando a una prima ricostruzione, i migranti avrebbero avuto una discussione questa mattina con i gestori della struttura e avrebbero così deciso di “marciare” verso il palazzo di via San Giovanni, chiedendo permessi e documenti. Sono tutti ragazzi molto giovani; interpellati, hanno detto di voler parlare solo dopo aver incontrato il Prefetto.
Intanto, sull’emergenza profughi, il consigliere comunale della lista civica Piacenza Viva, Marco Colosimo, ha presentato stamattina un esposto in procura. Colosimo punta il dito sulla gestione dell’accoglienza, ravvisando “lacune e carenze in tema di assistenza medica e inserimento lavorativo degli stranieri richiedenti asilo”.
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