Gaia, l’assassino non si trova. Polizia: “Caso molto complesso”

A un mese dall’omicidio resta ancora avvolta nel mistero la morte di Gaia Molinari, la 29enne piacentina trovata senza vita su una spiaggia di Jericoacoara a 300 km da Fortaleza in Brasile. Il colpevole non ha ancora un nome e più passa il tempo e più le speranze di trovarlo si affievoliscono. Per la Polizia Civile, responsabile delle indagini, la vicenda è stata classificata come “estremamente complessa”.

Gaia è stata trovata nel pomeriggio dello scorso 25 dicembre con i segni di percosse e strangolamento, indossava un bikini e aveva con sé una borsa contenente i documenti di riconoscimento. Era arrivata nella nota località turistica in compagnia di Mirian Franca, farmacista di Rio de Janeiro, che Gaia aveva conosciuto durante la sua permanenza in Brasile dove stava prestando volontariato. Le due ragazze avevano deciso di trascorrere alcuni giorni di vacanza insieme.

Gaia doveva ripartire il 24 dicembre per Fortaleza ma aveva rimandato la partenza di un giorno. Perché? Forse aveva appuntamento con il suo assassino oppure non si era davvero sentita bene come aveva raccontato alla proprietaria della posada dove stava soggiornando.

I giorni seguenti la scoperta del cadavere della ragazza la polizia ha sentito almeno 15 persone e arrestato Mirian Franca per le contraddizioni emerse nel suo racconto. La 31enne brasiliana ha fornito versioni contrastanti e per questo è rimasta in carcere per alcune settimane ma poi è stata rilasciata.

Intanto la salma di Gaia è rientrata in italia il 13 gennaio e il 17 sono stati celebrati i funerali.

Devono arrivare ancora gli ultimi esiti degli esami effettuati sul corpo di Gaia ma la polizia locale parla di indagini molto difficili. “Il fatto che il corpo sia stato trovato in una zona appartata, lontano da testimoni e da qualsiasi tipo di illuminazione pubblica, e che sia stato trovato parecchie ore dopo il crimine, rende il lavoro di ricerca più delicato e complesso”.