Fiorenzuola, ospedale sequestrato. Nuove perizie in 30 giorni
20 Febbraio 2015 11:32
C’è stupore e sgomento a Fiorenzuola dopo il sequestro del cantiere dell’ospedale. La Procura ieri mattina ha fatto apporre i sigilli alla Guardia di finanza per fare luce sulle perizie che hanno portato al progetto di demolizione e ricostruzione della struttura.
La tesi della Procura è che le relazioni che hanno convinto i responsabili della politica sanitaria nel Piacentino alla decisione di abbattere la costruzione per realizzare un nuovo ospedale, contengano incongruenze ed errori tali da poter ipotizzare il reato di falso ideologico. In questo ambito ci sarebbero tre tecnici iscritti nel registro degli indagati.
In base all’ipotesi accusatoria, i rilievi hanno assunto un ruolo essenziale nell’ambito delle scelte che hanno portato alla decisione di abbattere la costruzione dell’ex ospedale. Da qui la decisione del pubblico ministero di affidarsi ad un nuovo collegio di consulenti per far eseguire un’altra perizia divisa in due fasi, una documentale e l’altra pratica, da concludere entro 30 giorni.
Nel frattempo la politica si è scatenata con le opposizioni che hanno chiesto le dimissioni del sindaco di Fiorenzuola Compiani che si dice tranquillo. L’Ausl in un comunicato ha dichiarato di aver agito nella trasparenza e di aver fiducia nella magistratura.
Nel pomeriggio è arrivato il comunicato della Regione Emilia Romagna, assessorato alla Sanità nel quale si legge: “La decisione di costruire la nuova struttura “è stata condivisa dalla Regione Emilia-Romagna, secondo quanto definito nelle sedi competenti della programmazione sanitaria provinciale dalle Istituzioni e dall’Azienda sanitaria locale”. Lo precisa l’assessorato dell’Emilia-Romagna alle Politiche per la salute dopo il sequestro del cantiere del nuovo blocco dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). E il percorso che ha portato alla decisione di demolirne una parta è nato da verifiche sulla vulnerabilità sismica. L’intervento, continua l’assessorato, per una nuova struttura ospedaliera si è reso necessario “dopo numerose verifiche e perizie tecniche, disposte dall’Azienda Usl di Piacenza e condivise dalla Regione”.
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