“W l’amore”: Lega e Fd’I contro il corso di educazione sessuale della Regione
20 Marzo 2015 17:06
Un percorso formativo su relazioni e sessualità destinato agli studenti delle scuole medie tra i 13 e i 14 anni. Si chiama W L’AMORE, è finanziato dalla Regione Emilia Romagna e sta suscitando polemiche a Piacenza. In base a quanto riporta il quotidiano “Il Giornale” i genitori di un ragazzo piacentino hanno chiesto l’esonero del figlio dalle lezioni di educazione sessuale impartite dalla sua scuola e in alternativa di frequentare altre lezioni, come succede per chi non partecipa alle lezioni di religione. La preside dell’istituto inizialmente avrebbe risposto alla famiglia che in base ad una sentenza della Cassazione “la scuola può legittimamente impartire un’istruzione non pienamente corrispondente alle convinzioni dei genitori” ma alla fine l’alunno è stato esentato dal corso.
Lega Nord e Fratelli d’Italia si sono scagliate contro il progetto.
Il consigliere regionale Tommaso Foti (Fdi) è intervenuto, attraverso la presentazione di un’interrogazione alla Giunta regionale: “Il libretto distribuito alle famiglie, contiene istruzioni molto esplicite, con tanto di illustrazioni, sull’uso dei contraccettivi maschili e femminili, sezioni dedicate alla masturbazione e questionari sulle trasformazioni ‘gradevoli o sgradevoli’ della pubertà”. Foti disapprova l’iniziativa: “Meglio altre soluzioni per diffondere la conoscenza del dialetto, delle tradizioni locali e dell’educazione civica”.
“Ancora una volta si è riusciti a rovinare un progetto che aveva tutte le carte in tavola per essere qualcosa di veramente utile e importante per i nostri ragazzi trasformandolo in un abominio”. Così Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord e Luca Zandonella, coordinatore provinciale del Movimento Giovani Padani di Piacenza.“In Emilia Romagna l’insegnamento della religione è facoltativo, ma l’ora di autoerotismo e di lode all’omosessualità è obbligatoria? Bonaccini deve rispondere al più presto e deve convocare in tempi rapidissimi i responsabili del progetto e i docenti per rivedere le cose. Così com’è, questo progetto proprio non funziona”.
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