Razionalizzazione delle Poste, i sindaci a Bologna. Rischio flop per il Postino 2.0
20 Maggio 2015 06:41
I sindaci si sono riuniti a Bologna, pronti a dialogare, a confrontarsi e a decidere le nuove mosse, perché il piano di razionalizzazione di Poste Italiane venga scongiurato. Presenti, tra i piacentini, l’assessore regionale Paola Gazzolo, il coordinatore Anci dei piccoli Comuni, Massimo Castelli, e il sindaco di Rottofreno, Raffaele Veneziani. Castelli ha scritto nei giorni scorsi all’Agcom, chiedendo un intervento che eviti anche l’annunciato recapito a giorni alterni in molti piccoli comuni, il 78 per cento dei quali montani.
POSTINO 2.0. Il postino telematico, che munito di palmare potrebbe addirittura fare ricariche e bollettini, rischia di diventare del tutto platonico. Chiamato a sostituire l’ufficio postale in otto comuni interessati da possibile chiusura, potrebbe rivelarsi un vero e proprio flop. Colpa della connessione che, in quasi tutte le frazioni interessate dallo stop al servizio, al momento solo congelato, fa acqua da tutte le parti.
LA MAPPA. A Biana di Pontedellolio, a Godi di San Giorgio, a Rozzano di Carpaneto, a Santimento di Rottofreno ci dicono che il cellulare è un disastro. Va meglio, sentendo i cittadini, a Vicobarone di Ziano, a San Nazzaro di Monticelli e a Settima di Gossolengo. Anche se in alcune case i problemi resistono.
IL NODO PENSIONI. Il postino 2.0, poi, farà fatica con le pensioni, perché, di certo, non potrà partire al mattino dalla sede centrale con nel marsupio le pensioni di tutti gli anziani di Zerba. Quindi? Che si fa? C’è chi dice che il vecchietto potrà utilizzare il Postamat con il postino digitalizzato. Ma sembra difficile.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE